Dici
Alberto Puig e ti viene da pensare ad un sergente di ferro in stile “Full Metal Jacket”. Il quarantatreenne catalano è infatti considerato uno dei più duri della
motogp. Schiettezza da vendere, determinazione e cinismo sono solo alcune delle caratteritistiche che hanno reso questo ex pilota uno dei manager e dei talent scout più apprezzati del carrozzone. A lui si deve l’incredibile ascesa di
Pedrosa, che sotto l’ala di Puig è riuscito, partendo dalla
classe 125, a “scalare” il
motomondiale fino ad arrivare al gotha del circuito di proprietà della Dorna.
Normale dunque che tra i due ci siano un rapporto molto intenso, sotto alcuni profili perfino filiare. Il manager iberico infatti ha cresciuto Dani, aiutandolo a maturare sia dal punto di vista umano che professionale.
Ed è proprio per questo che Puig sente Pedrosa come un vero figlio, al punto da difenderlo a spada tratta ogniqualvolta la stampa lo attacca. L’ultima arringa in ordine di tempo è arrivata non più tardi di qualche giorno fa, allorquando è stato chiesto a Puig se il suo “figlioccio” fosse allergico alla bagarre.
Ecco quanto risposto a tal proposito dall’ex rider della
classe 500: “
Non ci sono piloti perfetti, un pilota può fare una cosa bene e un’altra meno, ma quando hai vinto tre mondiali e sei fra i top quattro della MotoGP come Dani, non si può dire che non sei completo. Per lui non è facile mettere la moto a punto, perché è molto piccolo. Ma quando deve fare la guerra, la fa“.
Chiamato inoltre a dire la propria su Dovizioso, lo spagnolo ha alzato nuovamente il tiro,
infierendo contro l’acerrimo rivale del suo assistito. “
Lo conosciamo bene sin dai tempi della 250. Quando fa un risultato buono parla, critica, altrimenti no. E alla fine vedrai come finisce…“.