La MotoGP è la top class nel mondo delle due ruote, ed ora vi sveleremo quanto sono potenti. I dati fanno paura.
Se parliamo di due ruote, non possiamo non considerare la MotoGP come un riferimento assoluto. La top class del Motomondiale è la categoria regina del motorsport che si disputa “in sella”. Non deve sorprendere il fatto che le moto siano potentissime anche se, nella competizione attuale, ci sono tanti altri aspetti che fanno la differenza.
Il grande segreto delle MotoGP è l’aerodinamica, collegata ad una buona elettronica. La Ducati, in termini di downforce, ha aperto una nuova era per i prototipi, con l’ingegner Luigi Dall’Igna fautore dell’introduzione degli abbassatori assieme al suo staff, oltre alle alette ed alle pinne che hanno sicuramente sporcato le linee delle moto, incrementandone però in maniera esponenziale le performance.
Senza alcun dubbio, ne ha risentito lo spettacolo, visto che tutta questa aerodinamica ha reso difficile i sorpassi, soprattutto su determinati tipi di circuiti. Un esempio è proprio il recente Gran Premio d’Olanda, dove i rider sono stati costretti a traiettorie obbligate, ed in questo c’è di mezzo anche la tanta elettronica.
Così facendo, i duelli a cui eravamo abituati, con sorpassi e controsorpassi, non si vedono più, quasi come accade in F1. Questa è però l’innovazione, lo sviluppo, e per aumentare ed estremizzare sempre di più le prestazioni, si è arrivati ad un punto di non ritorno, con i regolamenti che non hanno limitato i passi in avanti tecnologici.
MotoGP, la potenza dei prototipi
Le MotoGP sono molto potenti oltreché estremamente efficienti dal punto di vista aerodinamico. Com’è ben noto, in termini di potenza e cavalli non c’è nessuno che riesca ad eguagliare la Ducati, che sin dal suo debutto in top class, avvenuto nel 2003, ha sempre avuto il motore migliore.
La cilindrata delle MotoGP è di 1000 cc, con una potenza massima che supera i 250 cavalli, anche se la varie squadre non rivelano le potenze esatte per ovvi motivi. Nel corso degli anni, la spinta dei motori è man mano aumentata, anche se il grosso lavoro si svolge ormai sull’aerodinamica e sull’erogazione del propulsore, per avere una buona accelerazione ed anche una percorrenza che sia perfetta. La Ducati è la regina, come confermato anche dagli ultimi dati provenienti dal Gran Premio d’Italia.
Il Mugello è sempre la pista nella quale la top speed raggiunge i suoi livelli massimi grazie al lungo rettilineo dei box, e da questo punto di vista, la Ducati è stata incredibilmente battuta nel 2023. Infatti, Brad Binder con la KTM ha raggiunto i 366,1 km/h durante la Sprint Race del sabato.
Evidentemente, il rider sudafricano ha sfruttato alcune buone scie, ma non ci sono dubbi sul fatto che la KTM ha svolto dei passi da gigante in questo periodo, ed ora punta dritta a raggiungere la Ducati. La top class deve comunque ragionare sul discorso fatto in precedenza, perché sta diventando troppo complessa e lo show rischia di risentirne.
Una leggenda del motociclismo come Giacomo Agostini più volte ha espresso il suo diniego sulle caratteristiche attuali delle moto. L’impressione però è che, ormai, non si tornerà più indietro rispetto alle dinamiche progettuali avviate.