Quello che sta succedendo nell’ambito della motogp è qualcosa di davvero impressionante (negativamente parlando). Domenica infatti hanno partecipato al gp del Sachsenring solo diciassette piloti, cifra che ha ovviamente attirato l’attenzione di molti.
Questo perchè una classe regina con così pochi driver non si era mai vista, ma soprattutto non si era mai vista una tale insensibilità della Dorna ad un problema così rilevante per un campionato così seguito.
Nonostante infatti le indiscrezioni di qualche giorno fa, che volevano Carmelo Ezpeleta pronto a salvare il team Hernando, la situazione complessiva non ha subito alcuno scossone, al punto che si è dovuto confidare in un ritorno anticipato del malconcio Kallio per evitare l’insorgere di un quadro ancora più pietoso.
Pietoso perchè in una classe come la motogp non è concepibile che i piccoli team debbano essere sottoposti ad oneri di contribuzione davvero ingenti senza alcuna speranza di ritorno in termini di sponsor. Palese è infatti la distrubuzione oligarchica degli introiti che ovviamente tange le squadre private.
A ciò si aggiunga anche la tanto menzionata crisi economica, che oltre ad aver inflitto il colpo di grazia alle scuderie meno note del circus, ha altresì comportato la defaillance di colossi invincibili quale la Kawasaki (che ha disertato sin da inizio 2009).
Nonostante ciò però Ezpeleta e co. continuano a proseguire il sentiero dell’inerzia, pensando che magari il campionato possa “tirare avanti” coi soli Rossi, Lorenzo, Stoner e Pedrosa. Ipotesi possibile e per assurdo praticabile ma sicuramente superficiale.
Il problema infatti è ben più ampio, e se non si riuscirà a risolverlo il prima possibile, vi sarà il concreto rischio che la motogp perda sempre più pezzi fino ad essere risucchiata dai costi di gestione.
I commenti sono chiusi.