Il titolo mondiale andrà, molto probabilmente, a finire sulla carena del tedesco Stefan Bradl; ma la verà grande rivelazione, la sorpresa di questa stagione della Moto2 è senza dubbio la velocità di Bradley Smith, pilota della scuderia Tech 3. Se c’è da “piazzare” un manubrio nel MotoGP del prossimo anno, che si preannuncia ancora più povero (benché meno avaro di moto al via) rispetto alla stagione 2011, questo manubrio sarà del pilota britannico, con buona pace dei tanti piccoli fenomeni o presunti tali della categoria.
Il salto di cilindrata potrebbe anche non essere così traumatico per Bradley Smith, che non sarebbe neppure costretto a cambiare divisa: si parla infatti di un’opzione Monster Tech3, team che nella classe regina utilizza un motore Yamaha e che in Moto2 adotta un prototipo realizzato ancora una volta dalla casa dei tre diapason; svanito l’impegno in Superbike, con buona pace di Marco Melandri (rimasto a piedi senza preavviso a metà stagione), Yamaha sembra intenzionata a contrastare l’egemonia Honda creando un vivaio di giovani promesse pronte a fare esperienza che potrà tornare utile nei prossimi anni…
Smith non si è nascosto, davanti al taccuino di chi gli chiedeva se le voci dai box fossero degne di considerazione oppure indegne persino di una smentita:
Sono sotto osservazione della Tech 3 per unirmi alla loro scuderia di MotoGP la prossima stagione. Nulla potrà essere definito prima della tappa di Misano, che si corre a metà settembre, anche perché si tratta di una decisione importante per me: ho 20 anni ed essere considerato per la classe d’elite è un grande onore. Ma devo anche considerare che stare in Moto2 per un altro anno potrebbe consentirmi di lottare per il campionato….
Una scelta quasi obbligata, quella di Tech 3, ma non certo una scelta “al ribasso”: in lizza per un posto in squadra c’erano anche (e ci sono ancora, ma con poche possibilità) Eugene Laverty (rimasto a piedi in Superbike), Stefan Bradl – che però sembra destinato a “sposare” il team Honda di Fausto Gresini – e quell’Andrea Iannone che tanto è piaciuto alla dirigenza Pramac in occasione dei test post-Mugello.