MotoGP, l’annuncio sul cambio regolamento: la caccia a Ducati è partita

Un importante manager rivela i dettagli del nuovo sistema di concessioni in MotoGP, progettato per riequilibrare le forze in campo e rendere più avvincente la competizione.

Negli ultimi anni, la Ducati ha dominato la scena della MotoGP, portando a casa risultati straordinari che l’hanno consacrata come la forza principale nel campionato. Con il suo mix di tecnologia avanzata e talento dei piloti, la casa di Borgo Panigale ha conquistato la vetta della classifica, piazzando tre delle sue moto nelle prime tre posizioni nel 2023. Quest’anno, la situazione sembra addirittura migliorata (e peggiorata per gli altri).

MotoGp rivoluzione concessioni
Ducati, un dominio assoluto in MotoGp (ansa) – nextmoto.it

Un dominio assoluto, senza scampo, che ha sollevato interrogativi e preoccupazioni tra le altre case costruttrici, che si trovano a inseguire un avversario sempre più forte e ben preparato.
La situazione ha reso evidente la necessità di un cambiamento nel regolamento, capace di riequilibrare le forze in campo e riportare la competizione sulle piste. L’annuncio di un nuovo sistema di concessioni apre ora nuovi scenari per il futuro della classe regina del motociclismo.

La rivoluzione delle concessioni che minaccia Ducati

Francesco Guidotti, team manager KTM, ha gettato luce su un cambiamento fondamentale nel regolamento MotoGP. Le nuove concessioni, introdotte all’inizio di questa stagione, rappresentano una svolta epocale per i costruttori che inseguono la Ducati. “Nel MotoGP moderna ci sono stati tre periodi diversi,” spiega Guidotti, tracciando un quadro evolutivo della competizione. “Siamo passati da un’era di libertà totale a un sistema di concessioni, fino ad arrivare a questa nuova evoluzione che era assolutamente necessaria.”

MotoGp rivoluzione concessioni
KTM all’inseguimentio di Ducati (ansa) – nextmoto.it

La sostanza della questione risiede nella capacità di reazione dei team. In passato, riconoscere un problema e implementare soluzioni richiedeva un tempo biblico, che mal si accordava con un mondo in cui i centesimi di secondo sono tutto. “Prima ti rendevi conto che stavi perdendo in un’area e poi dovevi comunque aspettare l’anno successivo per poter iniziare ad avere le concessioni,” ricorda Guidotti. Questo significava che un team poteva impiegare fino a tre anni per rispondere efficacemente a una difficoltà tecnica.

Il nuovo sistema promette di cambiare radicalmente questo scenario. “Ora invece nel giro di sei mesi da quando ti rendi conto del problema puoi iniziare a lavorare,” afferma con entusiasmo il manager KTM. Questa accelerazione nei tempi di risposta potrebbe essere la chiave per riaccendere una competizione che negli ultimi anni ha visto una moto sola al comando.

Guidotti sottolinea che questo cambiamento non è stato pensato per limitare chi è davanti, ma per “agevolare chi stava perdendo terreno a rendersi conto prima e poter reagire in tempi molto più brevi“. È un tentativo di mantenere vivo lo spirito competitivo che è l’essenza stessa del motociclismo. Nessuno ama una corsa in cui sai già chi ha vinto, prima di partire.

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