Tutti sanno quello che ha vinto Valentino Rossi in carriera, ma c’è un pilota che coltiva rimpianti perché in passato poteva fare di più
In 26 anni di carriera, sono stati moltissimi gli avversari che Valentino Rossi ha trovato sulla sua carriera. Nove titoli vinti, almeno un paio sfiorati e persi all’ultima gara (quelli del 2006 e del 2015) e tanti duelli anche con gli italiani.
Perché per diversi anni il pesarese ha rappresentato l’elemento nuovo e di rottura, opposto a piloti della nostra scuola se vogliamo più classici. Uno era Max Biaggi e la loro rivalità è passata alla storia. L’altro era Loris Capirossi che ha ingaggiato con lui bellissime battaglie in pista ma molto diverse nei contenuti.
L’ex campione bolognese ha frequentato il Motomondiale per 21 lunghi anni e lo fa ancora adesso, anche se con un ruolo diverso. E soprattutto ha appena compiuto 50 anni, quindi anche per lui è tempo di bilanci con una carriera che gli ha dato moltissimo ma forse non fino in fondo quanto avrebbe meritato
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L’inizio era stato folgorante nelle stagioni in cui gli italiani dominavano le cilindrate più piccole. Così nel 1990 a 17 anni e 165 giorni (record oggi ancora imbattuto) era diventato campione della 125 nel 1990 ripetendosi nella stessa Classe l’anno dopo.
Poi però ha avuto bisogno di altre sette stagioni prima di tornare a festeggiare un titolo, quello della 250. Una squadra fantastica, in Aprilia: Loris Capirossi e il giapponese Tetsuya Harada, più il giovane Valentino Rossi.
Alla fine vinse lui con 224 punti frutto di due vittorie (in Spagna e in Gran Bretagna), più quattro secondi posti in Repubblica Ceca, Imola, Australia e Argentina e tre terzi posti in Francia, Madrid e Catalogna. Ma quello in Argentina è passato alla storia perché era l’ultima gara e tra lui e Harada si giocavano tutto.
Capirossi all’ultimo giro fece un sorpasso azzardato su Harada, nel contatto il giapponese cadde ma lui no e così lo superò in classifica generale. Alla fine festeggiò il Mondiale ma l’Aprilia stracciò il contratto, anche se dovette risarcirlo con una cifra pari a 1,5 milioni di euro attuali.
Nel 1999 a vincere il titolo 250 fu Valentino Rossi ancora in sella a un’Aprilia mentre Capirossi chiuse terzo su una Honda del Team Gresini, quello che è stato il suo amico più fidato. Poi 4 anni alla Honda nel Mondiale 500 e nel 2003 il passaggio alla Ducati Desmosedici come compagno di Troy Bayliss. Alcune vittorie, diversi podi (29 le prime in carriera, 99 i secondi) de dopo cinque stagioni il passaggio in Suzuki. Infine nel 2011 l’ultimo anno con la Ducati Pramac prima di smettere definitivamente a 38 anni.
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Oggi tutta l’esperienza di Loris Capirossi è al servizio dei colleghi perché fa parte dal 2017 dello staff che si occupa della Direzione Gara. Un occhio attento alla sicurezza, anche quando c’era accanto a lui Franco Uncini e nessuna nostalgia, anche se qualche rimpianto sì.
Intervistato da Nico Cereghini per Moto.it in occasione del suo compleanno che ha fatto cifra tonda, ha ricordato tutti i momenti belli della sua carriera. Uno su tutti, perché il primo titolo quando era ancora così giovane è rimasto impresso a tutti.
Ma ha anche confessato di essere stato troppo impulsivo in gara, mentre Valentino rischiava solo quando sapeva di avere un risultato certo. “Nel ‘94 ero in testa al mondiale con tanti punti e mi sono fatto male per un errore. Sono tantissimi gli errori che ho fatto in carriera, ma tutti mi hanno fatto diventare grande, li accetto anche se è vero che invece che potevo vincere sei titoli”. Non specifica quali, ma tra 250, 500 e MotoGP spesse volte ha incontrato Rossi sulla sua strada. E avrebbe voluto batterlo di più.