In MotoGP stiamo assistendo a una nuova era di dominio quasi incontrastato, con tutti gli altri costretti a guardare da molto lontano.
Uno strapotere totale quello messo in mostra dalla Ducati in questa prima parte di stagione della MotoGP, con 6 vittorie portate a casa su 7 gare. Non c’è davvero nulla da fare contro il colosso di Borgo Panigale, che ormai sembra realmente fare uno sport a parte rispetto alla concorrenza, la quale non può far altro che inchinarsi al lavoro fatto da Luigi Dall’Igna e dal suo staff tecnico.
Il week-end del Gran Premio di Germania è stato sicuramente quello più duro da digerire per gli avversari, visto che qui la casa emiliana aveva vinto solo nel 2008 con Casey Stoner, per poi lasciare sempre campo libero ai giapponesi. Invece, proprio al Sachsenring, è stata scritta la storia perché per la prima volta, la Ducati ha piazzato cinque moto davanti a tutti.
L’ultima volta che qualcuno ci era riuscito era stato nel 2003, quando la Honda piazzò cinque piloti davanti a tutti al Gran Premio del Brasile, con Valentino Rossi vincitore. Dunque, le Rosse delle due ruote stanno facendo una differenza enorme in tal senso, anche se lo spettacolo ci rimette e non poco. In Germania abbiamo assistito ad un gran duello tra Jorge Martin e Pecco Bagnaia, con lo spagnolo della Pramac che ha piegato il rivale, con tutti gli altri lontanissimi dalla vetta.
Terzo ha chiuso Johann Zarco, con Marco Bezzecchi e Luca Marini a completare il trionfo. Il primo a “spezzarlo” è stato Jack Miller con la KTM, seguito da altre tre Desmosedici, quelle di Alex Marquez, Enea Bastianini e Fabio Di Giannantonio. Decimo è giunto Miguel Oliveira con l’Aprilia del team RNF, ma
Ducati, la classifica della MotoGP parla chiaro
Il fatto che le otto moto della casa di Borgo Panigale fossero tutte in top ten fa riflettere. La MotoGP è stata stregata dalla superiorità di casa Ducati, ed anche le classifiche mondiali stanno lì a confermarlo. Per i rivali, infatti, la stagione 2023 si può già considerare conclusa, non solo per il fatto che a disposizione hanno moto meno performanti, ma anche per il pazzesco distacco accumulato in così pochi mesi di gare.
Pecco Bagnaia è in fuga con 160 punti, seguito dai 144 di Jorge Martin, che vincendo in Germania ha riaperto la corsa al mondiale. Perde terreno Marco Bezzecchi, comunque bravissimo a quota 126, seguito dai 109 di Johann Zarco. La prima moto “normale” è la KTM di Brad Binder, che ha 96 punti in classifica, a -64 dal campione del mondo in carica.
Tra i costruttori, la Ducati ne ha ben 248, contro i 135 della KTM, mentre Yamaha, Honda ed Aprilia pagano un’eternità. Pensate che dopo sette gare, come quelle disputate, il massimo di punti che un costruttore avrebbe potuto portare a casa erano 259, con la casa di Borgo Panigale che se ne è assicurati 248, pari al 95,75%. Leggendo questi dati, si capisce come non ci sia niente da fare per la concorrenza, che non può far altro che arrendersi all’evidenza.