Una confessione che ha sconvolto il paddock della MotoGP. Un malessere di uno dei piloti più importanti che ha lasciato tutti di stucco
Gli infortuni sono all’ordine del giorno per i motociclisti professionisti, ma a volte la loro capacità di correre sopra il dolore è qualcosa di mistico. Il tutto dovendo portare a casa anche il risultato sportivo migliore possibile.
Il Gran Premio di Mandalika doveva essere una semplice presenza per portare a casa il minimo sindacale, viste le condizioni della sua spalla. Marco Bezzecchi è arrivato in Indonesia mal ridotto, dopo l’infortunio rimediato nel Ranch di Tavullia di Valentino Rossi. Negli allenamenti con la VR46 Academy si spinge forte e ci sta di incappare ogni tanto in qualche caduta. Purtroppo una di queste aveva costretto “Il Bez” all’operazione alla clavicola, per rimettere a posto le cose.
Cinque giorni dopo l’alfiere del Team Mooney VR46 non solo era in pista ma è riuscito a salire anche sul podio. Nella Sprint Race del sabato ha chiuso terzo alle spalle di Martin e di Marini. La domenica è andato addirittura oltre visto che nonostante i quasi 50 minuti di sforzo ha retto sino al termine, con un quinto posto gloriosissimo, dietro a Di Giannantonio e davanti a Binder.
Che Bezzecchi sia di un’altra pasta rispetto ai piloti normali lo si era capito da tempo e il terzo posto nella classifica mondiale sta lì a dimostrarlo.
MotoGP, Bezzecchi e le difficoltà alla spalla: “Dopo l’Indonesia sono stato davvero male”
Ovviamente portare a termine 27 giri al limite, duellando con i migliori e provando a dare sempre il massimo non è stato semplice. Lo stesso Bezzecchi lo ha confessato alla vigilia del round di Phillip Island, in Australia.
“Devo dire che ho sofferto parecchio in Indonesia, è stato un vero tour de force. Dopo la gara sono stato davvero male con la spalla”. Il pilota di Rimini poi aggiunge: “Qui in Australia abbiamo lavorato con il mio fisioterapista ma sento ancora dolore. Non sarà il massimo per il finale di campionato”.
Insomma purtroppo per “Il Bez” ci sarà da stringere i denti in quest’ultimo mese e mezzo, con la difesa del terzo posto mondiale dall’assalto di Binder, distanziato di 72 punti. Un buon margine quando mancano cinque appuntamenti alla bandiera a scacchi definitiva di Valencia. La speranza è di chiudere con due italiani sul podio della classifica piloti.