La Ducati sta facendo incetta di vittorie in MotoGP, aprendo un vero e proprio ciclo come la Ferrari all’inizio del nuovo millennio. Sentite cosa ha dichiarato al riguardo Jorge Lorenzo.
La Ferrari, nel quinquennio aureo firmato dal Michael Schumacher, riscrisse i record storici della categoria regina del Motorsport. L’ex Presidente Luca Cordero di Montezemolo costruì un dream team, intorno a figure apicali come Jean Todt, Ross Brawn e Rory Byrne. Una triade che potrebbe essere paragonata ai ducatisti Tardozzi, Ciabbatti e Dall’Igna per l’impatto devastante nel Motorsport.
La Rossa di Maranello e quella di Borgo Panigale sono sempre state unite dalla voglia di eccellere. La Scuderia in F1, negli ultimi anni, ha attraversato un periodo durissimo, in cerca di una nuova dimensione. Gli ultimi mondiali combattuti sino all’ultimo atto sono arrivati, sotto la guida ancora di Montezemolo, con Fernando Alonso protagonista nel 2010 e nel 2012. Sono trascorsi oltre 10 anni e la categoria regina del Motorsport è cambiata, radicalmente, con il passaggio ai motori ibridi.
Il ciclo Mercedes, vittorioso per 8 anni consecutivi, e quello aperto dalla Red Bull Racing hanno spazzato via il record di 6 titoli di fila della Rossa. Lewis Hamilton è diventato il pilota con il maggior numero di vittorie nel circus, mentre Max Verstappen è, a soli 25 anni, lanciato alla conquista del terzo mondiale di fila. Per i fan italiani c’è almeno una Ducati che, in MotoGP e SBK, detta legge, grazie alle innovazioni tecniche concepite dall’equipe di ingegneri, capitanato da Luigi Dall’Igna.
Sotto il profilo tecnico, grazie alle appendici aerodinamiche, all’abbassatore, al cucchiaio ed altre soluzioni all’avanguardia la Desmosedici ha fatto il vuoto. Dal 2020 ad oggi la casa di Borgo Panigale ha ottenuto 3 titoli costruttori di fila. C’era solo bisogno di trovare il giusto alfiere che potesse fare la differenza nella sfida mondiale. Dopo l’infortunio di Jerez di Marc Marquez, in top class si sono alternati tre campioni diversi su tre moto differenti. Dopo Mir su Suzuki e Quartararo su Yamaha, è salito sul tetto del mondo nel 2022 il #63, oggi numeri 1 della griglia.
L’ex centauro di Yamaha, Ducati e Honda, Jorge Lorenzo, non è mai banale nelle sue dichiarazioni. Dopo aver lasciato il Motomondiale nel 2019, si è dilettato nell’automobilismo e nel suo nuovo ruolo di commentare alla TV della MotoGP. Lo spagnolo, molto vicino alla casa di Borgo Panigale, è stato molto felice per il titolo conquistato dall’italiano nel 2022.
Il prodotto più vincente dell’Academy di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, nella festa nell’ultima tappa di Valencia, si sono stretti in un caloroso abbraccio. Il maiorchino si sente anche responsabile, in parte, dei trionfi della Desmosedici, avendoci corso per due annate fondamentali per la crescita del progetto della moto italiana. Ora tutte le principali avversarie sono costrette a copiare il modello Ducati.
Jorge Lorenzo, in una intervista rilasciata a FP.it, ha analizzato la cavalcata di Bagnaia, spiegando che gode della moto migliore ma non è il solo a poter fare affidamento sulle performance straordinarie della Desmosedici. In pista vi sono altre 7 Ducati, ma in testa alla classifica c’è sempre il torinese. “È come quando Schumacher vinceva con la Ferrari: aveva l’auto migliore, ma i suoi compagni di squadra non riuscivano a batterlo“, ha tuonato Lorenzo.