Montano le polemiche in MotoGP dopo i primi round stagionali. Un ex campione ribadisce un problema importante per i piloti
Il nuovo format della Sprint Race introdotto in MotoGP ha già fatto crescere la lista degli infortunati. Una questione anche abbastanza scontata quando parliamo di Motorsport. Più gare, più possibilità di infortunati, uno scenario facilmente prevedibile anche per la Dorna che ha deciso comunque di puntare fortemente sulla novità e imitare così quanto avviene in Formula 1.
Per quanto brevi le Sprint Race comportano gli stessi rischi della Gara, se non più alti perché tutti provano l’azzardo. Già nella primissima tappa in Portogallo abbiamo assistito a battaglie senza esclusioni di colpi che hanno condotto numerosi rider al tappeto. A rimetterci, maggiormente, è stato Enea Bastianini al debutto sulla Ducati Desmosedici del Team ufficiale.
Considerate le performance della GP23 sarebbe dovuto essere lui il rivale numero 1 del campione del mondo Pecco Bagnaia. Al contrario la casa di Borgo Panigale, dopo la rottura della scapola destra del romagnolo, si è ritrovata con il solo Pecco in lotta per il secondo mondiale di fila. Enea ha riportato un forte dolore alla spalla nella scorsa tappa a Jerez, dove ha provato a stringere i denti ma è stato costretto ad alzare bandiera bianca.
Pol Espargaró e Joan Mir, pure, hanno subito due pensanti crash. L’incidente più drammatico è avvenuto tra Marc Marquez e Miguel Oliveira nel GP di Portimao. Sarebbe potuto finire malissimo, tuttavia il peggio è alle spalle. Marc ha riportato la rottura del primo metacarpo della mano destra ma tornerà nella prossima tappa di Le Mans.
MotoGP impazzano le polemiche, cosa è accaduto
I circuiti non sarebbero all’altezza dei nuovi bolidi della classe regina. Sono stati bucati numeri ‘air-fence’ di protezione, causando diverse bandiere rosse. Le moto vanno troppo forte in curva, sono belle da ammirare, ma esagerate, secondo l’opinione di Giacomo Agostini. Il centauro più vincente nella storia del motociclismo, in una intervista rilasciata al Corriere dello Sport, ritiene che oggi le MotoGP siano molto più pericolose rispetto alla precedente generazione.
“La potenza dei motori è tenuta a bada dalle gestioni elettroniche, le quali permettono percorrenze in piega incredibili. Aggiungiamo aerodinamiche simili ad aerei da guerra e gomme dall’altissima tenuta, viene fuori una velocità pazzesca anche per i più allenati. Oggi chi è in sella non ha tempo per pensare, è quasi un passeggero”, ha dichiarato Agostini.
L’eccessivo uso dell’elettronica era stato, pesantemente, criticato anche da ex campioni come Valentino Rossi e Casey Stoner. Sono tanti i dubbi sul futuro della categoria, ma ciò che è palese è che le moto attuali sono già estreme. Con il passare degli anni potrebbero diventare ancora più, aerodinamicamente, sviluppate, aprendo degli scenari inimmaginabili anche sul fronte sicurezza.