Il pluricampione italiano non ha particolare gradimento per la MotoGP attuale, per uno specifico motivo condiviso anche da Stoner
La classe regina sta cambiando molto negli ultimi anni e alcune delle novità non sembrano essere troppo apprezzate da chi ha fatto la storia del Motorsport. Agostini e Stoner si sono soffermati su un aspetto in particolare, su cui lo stesso Valentino Rossi era d’accordo.
La MotoGP attuale non piace a tutti e non soltanto per la mancanza di grandi campioni. Con le problematiche di Marc Marquez è venuto meno anche l’ultimo grande fenomeno, in grado di esaltare le folle. La Honda non gli permette di essere all’altezza dei ducatisti e la lotta per il vertice è ormai proibitiva.
Questo anche perchè il mezzo ad oggi fa la differenza come non mai in passato. Una moto competitiva come la Ducati non può essere contrastata da nessuno. Non esiste più quel margine per metterci il manico del pilota, come avveniva fino alla generazione precedente.
Di questo hanno parlato anche Casey Stoner e Giacomo Agostini, che come tante altre leggende sono state presenti al bellissimo Festival of Speed di Goodwood, tenutosi nell’ultimo week end, con la leggendaria cronoscalata. Presente anche Pecco Bagnaia, come filo conduttore tra il passato e il presente di questo sport.
MotoGP, la critica di Giacomo Agostini e Casey Stoner: “Troppa elettronica”
Stoner si era soffermato sulle cose che non gli sono andate a genio nell’attuale MotoGP. “Tutti si limitano a copiare i migliori e si va verso una direzione comune. Questo tipo di sviluppo mi delude, anche perché si utilizza troppo l’elettronica”.
Stoner, intervistato da Speedweek, ha poi aggiunto: “Bisogna fermare questo sviluppo delle ali e di tutta questa aerodinamica. Bisogna diminuire i costi e segnare degli standard che possano durare 10 anni, così che anche chi è dietro può cercare di recuperare”.
Sulla stessa falsariga si è espresso anche Giacomo Agostini, 15 volte campione del mondo e leggenda ineguagliabile. A Goodwood è sempre stato di casa e non si è voluto perdere nemmeno questa edizione.
Per il fenomeno italiano degli anni ’60, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’elettronica e l’aerodinamica stanno rovinando questa MotoGP.
“Bisogna consentire di nuovo al pilota di fare la differenza, cosa che oggi non succede”. Anche perché lo spettacolo rischia di risentire proprio di questa mancanza di “fattore umano” che da sempre esalta tutti i fan.