Si fa presto in MotoGP a dimenticare il passato. La Honda è sotto attacco dopo un 2023 avaro di soddisfazioni.
La stagione 2023 per la Honda si è trasformata in un calvario. Sarebbe dovuta risultare la stagione della ripresa con Marc Marquez, finalmente, a pieno regime dopo 3 annate part-time e l’inserimento di due talenti sopraffini come Joan Mir e Alex Rins. Gli ex Suzuki hanno avuto una mano tesa quando, nel bel mezzo dello scorso campionato, i vertici di Hamamatsu hanno annunciato il ritiro dalla classe regina.
Una decisione che ha sorpreso tutti, persino coloro che lavoravano all’interno del team. Mir e Suzuki hanno colto al volo l’occasione, firmando per l’altro team nipponica. La Hrc ha preferito puntare sul campione del mondo 2020, sebbene gli ultimi risultati sorridessero a Rins. Quest’ultimo, nel team satellite di Lucio Cecchinello, è stato l’unico che si è calato alla perfezione in sella alla RC213V.
In un dominio Ducati senza precedenti, Rins ha strappato una vittoria storica a Austin interrompendo una lunghissima striscia negativa per la Honda. Quest’ultima non vinceva in MotoGP dal 2021, grazie agli ultimi storici trionfi di Marc Marquez. Le operazioni alla spalla destra e i casi di diplopia del #93 hanno riaperto una ferita per la Honda. Nessuno, infatti, è riuscito a riportare in alto il team in sua assenza.
MotoGP, Rins commenta l’addio alla Honda
Mir e Rins si sono, gravemente, infortunati ma le prestazioni di Alex non sono passate inosservate. Per questo, i rivali storici della Yamaha hanno deciso di sostituire, nel 2024, Franco Morbidelli proprio con Rins. L’italo brasiliano non è stato in grado di confermare nella squadra ufficiale i risultati ottenuti nel team satellite Petronas. Pur essendo uno dei centauri migliori della categoria, a causa anche degli infortuni e di una delle peggiori M1 della storia, non ha avuto più chance.
Alex Rins è ancora fermo ai box a causa dell’infortunio a tibia e perone. Con un anno di anticipo si è svincolato dal contratto in Honda, grazie all’offerta ufficiale di un team factory. Lo spagnolo ha preso al volo l’occasione per dire addio alla LCR e, il prossimo anno, affiancherà il campione del mondo 2021, Fabio Quartararo. In tre anni ha cambiato tre moto diverse, sperando di trovare una certa stabilità in sella alla M1.
In una intervista rilasciata a DAZN, Rins ha spiegato che dopo l’annuncio dell’addio della Suzuki si è ritrovato a bussare alla porta di più team, tra cui proprio la Yamaha. Le porte erano chiuse dalla presenza di Quartararo e Morbidelli e, alla fine, è stato costretto ad accettare il progetto Honda. Gareggiare con un Team ufficiale è rimasto però il suo obiettivo. Per questo ha fatto inserire nel contratto una clausola che gli permettesse di lasciare la LCR, in caso di chiamata di un team factory.
“Io mi sento un rider competitivo, avrei preferito avere più supporto. Cecchinello ha capito, la relazione con lui è fantastica, ma per me è una grande chance e penso di meritarmela. Non potevo rifiutare“, ha dichiarato Rins. Se la HRC avesse puntato, da subito, su Alex avrebbe fatto meglio. Sentendosi messo in disparte, nella squadra satellite, ha scelto di legarsi ad un team factory.