Gli organizzatori della MotoGP stanno valutando un cambio delle regole a partire dal 2024, una scelta che a Ducati non piace affatto.
Lo show della MotoGP risente delle problematiche piuttosto radicate che affondano le radici nei box Honda e Yamaha. I due grandi costruttori giapponesi, che per decenni hanno fatto la storia della classe regina, si ritrovano a vivere un momento di profonda crisi, con i loro piloti che stentano a centrare un podio. Ducati è diventata padrona assoluta del campionato come dimostra chiaramente la classifica.
D’altro canto il primo pilota di un marchio nipponico in classifica è Fabio Quartararo, al nono posto con un bottino di 64 punti dal leader Francesco Bagnaia. Undicesimo Franco Morbidelli con 57 punti, la situazione è ancora peggiore in casa Honda. Joan Mir e Alex Rins si sono infortunati e hanno saltato le ultime gare prima della pausa estiva, quasi stessa sorte per Marc Marquez, che ha dato forfait ad Assen e al Sachsenring nelle gare domenicali, dopo aver saltato i primi GP a causa di un infortunio al dito di una mano.
Il sistema delle concessioni
Nei primi tre posti in classifica ci sono tre piloti Ducati (Bagnaia, Martin e Bezzecchi), KTM sembra l’unica vera antagonista, in attesa che anche Aprilia ritorni più costantemente in zona podio. Dorna sta quindi pensando di dare una “spinta” a Honda e Yamaha con un nuovo regolamento riguardante le concessioni, al fine di dare un’accelerata allo sviluppo dei prototipi giapponesi a partire dal prossimo anno.
Una proposta poco gradita dalla Casa di Borgo Panigale, come sottolinea il direttore sportivo Paolo Ciabatti a ‘Gpone’: “Di certo è una situazione strana, non era mai capitato che i due principali costruttori si ritrovassero con problemi così grandi“. Finora però la proposta degli organizzatori è stata solo sbandierata sui media, senza seguire l’iter richiesto. Quindi essere discussa nella Gran Prix Commission e dai suoi membri: Dorna, FIM, IRTA e MSMA.
Rivoluzionare il sistema delle concessioni non sembra però corretto a Paolo Ciabatti e Ducati, dopo gli annidi tanti sacrifici fatti per raggiungere questo livello. “Quando Honda vinceva tutto, nessuno si lamentava“, ha proseguito il manager del marchio emiliano. “La situazione attuale non è colpa di Ducati… E non bisogna penalizzare chi ha lavorato bene. Ogni discussione tecnica va fatta all’interno della MSMA tra i costruttori“.
Secondo Ciabatti, Honda e Yamaha hanno lavorato incentrando l’attenzione su un singolo pilota, al contrario di Ducati che ha raccolto i feedback di tutti. Una soluzione che alla lunga ha premiato il brand italiano che si avvia verso il secondo titolo mondiale consecutivo.