A due settimane dal via del Mondiale MotoGP, primo colpo di scena in mezzo al gruppo: Aprilia aveva nascosto tutto per la paura
Tutti contro la Ducati, tutti contro Pecco Bagnaia: è questo il leit motiv della MotoGP a due settimane dal via del Mondiale 2023 e anche gli ultimi test di Portimao lo hanno dimostrato. La Desmosedici da anni investe in innovazioni, ma da tempo lo fa anche Aprilia ed è una bella lotta anche in quel campo.
Perché la Formula 1 insegna che l’aerodinamica è diventata sempre più preponderante per i risultati nelle gare in circuito e il Motomondiale ha imparato a copiare. Se Verstappen, Leclerc e Hamilton lottano anche a colpi di alettoni e musi, lo faranno quest’anno anche Bagnaia, Quartararo e Aleix Espargarò.
Ma quello che la Casa di Noale ha messo in mostra durante gli ultimi test in Portogallo va anche oltre, semplicemente perché nessuno fino ad oggi lo aveva mai visto. Nella prima giornata di prove infatti sulla moto di Aleix Espargaro è stato montato un vero alettone, una coppia di ali che sono state fissate sulla parte esterna della forcella. E fino ad oggi nessuno aveva mai osato tanto per migliorare l’aerodinamica.
Come è nata l’idea? Lo spiega Motorsport.com che è andato ad indagare scoprendo che il merito è di Marco De Luca, alla guida del Dipartimento di dinamica in Aprilia Racing). Anche lui come Massimo Rivola, gran capo del marchio Piaggio in pista, arriva dal mondo della Formula 1 che i concezioni decisamente diverse.
In passato è stato con Minardi nel 1990, Benetton e Ferrari, all’inizio degli anni Duemuilka con i primi titoli mondiali di Michael Schumacher. Successivamente ha lavorato nel DTM, nel Gran Turismo e finalmente è arrivato all’Aprilia portando le sue concezioni.
Il concetto di partenza è quello di mantenere sempre più stabile la moto durante tutta la percorrenza, non importa se sia un rettilineo oppure una curva, per dare maggiore aderenza. Non lo avevano montato durante i primi test di Sepang per la paura che qualcuno lo potesse copiare o comunque prendere spunto dall’idea e così è spuntato solo in Portogallo.
E così nasce una battaglia tecnologica, sorvegliata dalla Federazione Internazionale, a colpi di ali. Quella che per prima ha montato la Ducati, con una forma che ricorda la cresta di un gallo, serve soprattutto a dare stabilità in frenata. Questa invece dovrebbe funzionare meglio in curva e anche Yamaha sta lavorando su una soluzione simile. Ma soltanto tra due settimane, con la prima Sprint e il primo Gran Premio stagionale sapremo se qualcuno adotterà veramente questa soluzione.
Ora toccherà a Maverick Viñalesx e Aleix Espargaró mettere a frutto tutto il lavoro del team da qui alle prossime settimane. Nei due giorbni di test a Portimao in effetti i due spagnoli hanno dimostrato di poter reggere quasi alla pari il passo delle Desmosedici. Ma Espargarò è alle pre4se anche con un problema fisico che non gli concede tregua.
Il braccio operato due anni fa è tornato a fargli male. Allora era stato sottoposto ad un intervento per sistemare la sindrome compartimentale, operazione che ha fatto anche Fabio Quartararo. Oggi nemmeno lui sa di cosa si tratti ma è preoccupato.
“Non sono certo che i miei problemi al braccio derivino da questo. Il carico aerodinamico era molto alto già prima prima. Ora l’aerodinamica è al al massimo e quindi la velocità nell’ultima curva è molto alta. Ma sono pronto, mi sento meglio qui che in Malesia”.