La MotoGP non sembra essere più sinonimo di garanzia, con una serie di spauracchi che fanno tremare la Federazione.
Il Mondiale MotoGP del 2024 è sicuramente divertente e ricco di emozioni, con la principale categoria su due ruote che sta mettendo in evidenza un’annata davvero molto divertente. Fino alla caduta di Bastianini e al problema di Marquez, ben quattro piloti erano in corsa per il titolo mondiale e ora il duello è rimasto tra i soliti due.
Non ci sono dubbi sul fatto che Bagnaia e Martin stiano regalando da tempo emozioni come pochi altri, considerando come le prestazioni dei due siano sempre al limite. Questo naturalmente li porta molto spesso a sbagliare, con le cadute che sono di fatto il sale di questa annata nella classe regina.
Bagnaia ha vissuto in Indonesia un weekend davvero molto complicato, ma con un po’ di fortuna ha avuto modo di concludere la propria gara almeno al terzo posto. Un risultato non del tutto esaltante e che a un certo punto poteva anche essere migliore, considerando come a fine gara Pedro Acosta abbia rischiato la squalifica per la pressione delle gomme.
Pressione gomme: la Federazione deve fare chiarezza
A inizio anno era stato chiaro come si dovesse porre rimedio al problema legato alla pressione delle gomme, con il pugno di ferro che sembrava essere la soluzione della Federazione. Non più al secondo, ma già dal primo caso sarebbe scattata la penalità, con questa che sarebbe divenuta sempre più pesante nel caso in cui ci fosse trovati di fronte a un evento reiterato nel tempo.
A quanto pare il fatto che la pressione delle gomme siano così tanto un problema non è però un problema legato a Michelin, ma in realtà il tutto deve essere distribuito tra le parti e tra tutti coloro che fanno parte del MotoMondiale. L’utilizzo costante e continuo dell’aerodinamica è divenuto un problema per garantire una corretta gestione della gara, con le squadre che, avendo la necessità di concentrarsi solo sull’attualità, non hanno dato modo alla casa francese di effettuare i migliori test.
Il problema è che ora, ogni volta che termina la gara, i piloti devono restare con l’ansia di avere una corretta pressione delle gomme, con il limite che è a un 1,8 bar e deve esserlo per almeno il 60% dei giri. Acosta sembrava dover essere sanzionato, ma alla fine è stato assoluto perché a inizio gara era nei parametri e al termine della gara lo sforamento era dovuto a un problema al cerchione, ma questo mina la credibilità della competizione.