A vederlo correre, Daniel Pedrosa non sembra neppure un pilota che poco più di due mesi or sono si è fratturato la clavicola, ossia un osso importantissimo per la gestione del peso della moto (specie nel suo caso: così minuto fisicamente, ha bisogno di tanta più malizia rispetto ad altri per guidarla nelle “pieghe”) e del manubrio. Eppure, lo spagnolo Camomillo ha colto risultati molto interessanti una volta rientrato – al Mugello – dopo l’infortunio.
Eravamo a Le Mans, e in un sorpasso che definire azzardato è eufemistico Marco Simoncelli tagliò la strada al rivale spagnolo provocandone la – brutta – caduta, e innescando una serie di polemiche la cui onda lunga sembra essere in via di esaurimento solo ora.
Pedrosa, dicevamo, è tornato: nel GP d’Italia ha ripreso confidenza con l’ambiente, la moto e i circuiti girando sostanzialmente piano, ma poi ecco arrivare il successo del Sachsenring e il terzo posto di Laguna Seca, buono comunque perché colto sul circuito più esigente di tutto il mondiale.
Le tre settimane di vacanza sono servite e serviranno (dal momento che resta qualche giorno) al centauro del team Repsol Honda per recuperare la forza, fare un po’ di fisioterapia e qualche seduta di allenamento per potenziare i muscoli, oltreché per aggiornare quel – seguitissimo – blog interno al team attraverso il quale il ragazzo comunica con i propri tifosi.
È stato proprio li che abbiamo scoperto il “programma di recupero” di Pedrosa, all’insegna del riposo (“La prima settimana è stata tranquilla”, racconta), del Sole – nonostante siamo in Svizzera: ecco dov’era finito quel maledetto che al Nord non ha ancora regalato la propria canicola quest’anno… – e del vento, che gli ha permesso di praticare il windsurf. Cosa c’è di più rilassante che regalarsi l’esercizio fisico necessario per tornare in forma facendo qualcosa che per di più ti diverte anche? Per Pedrosa anche passeggiate in montagna, altrettanto divertenti nonché ottime per migliorare la resistenza fisica.