Stagione finita, carriera chissà, per Colin Edwards: il pilota statunitense passerà alla storia per essere stato l’investitore – assolutamente involontario – di Marco Simoncelli in quella che è stata una delle peggiori tragedie sportive degli ultimi anni, ma oltre al danno psicologico sta affrontando anche quello fisico di due polsi rotti, un tallone dolorante ed una clavicola lussata, molto vicina alla frattura.
Anche se a preoccuparlo di più sono i sensi di colpa postumi, ai quali non ci si rassegna né abitua neanche dopo averne viste parecchie, a 38 anni (da compiere a febbraio) e con una carriera ventennale alle spalle. Per ricominciare, il supporto dei tifosi e degli appassionati è decisivo:
“Grazie a tutti per il supporto che mi state dando in questo momento. È molto triste vedere morire un amico, ma mi sto rialzando moralmente”.
Dopodiché c’è il versante fisico: Colin Edwards non sarà al via del MotoGP di Valencia, e c’è il caso che non riesca a recuperare neanche in tempo per la prossima stagione visto quanto malridotto è uscito dalla collisione che è stata fatale a Simoncelli:
“Fisicamente, oltre a una lussazione della spalla con il coinvolgimento dei legamenti, credo di avere varie fratture sia ai polsi che al tallone sinistro”.
Tempi di recupero incerti, ma certamente lunghi.