Forse la diagnosi migliore dei problem Ducati l’ha fatta Nicky Hayden, benché a Borgo Panigale abbiano – giustamente – affidato la parte prevalente dello sviluppo della moto a Valentino Rossi; lo statunitense, al termine del round di Phillip Island, ha espresso un concetto eloquente:
“Quando ho visto Bautista cadere ho deciso di cambiare moto piuttosto che fare lo stesso”.
Una scelta che in sede di cronaca era stata considerata sciocca, perché fatta a 3 giri dalla bandiera a scacchi, ma evidentemente è figlia di una paura che nasce molto più lontano, dai problemi di grip (Hayden dice al posteriore, mentre Rossi lamenta l’anteriore: a metterli insieme possono fare una moto competitiva…) con le Bridgestone.
Ad ogni modo, la gara di Hayden a Phillip Island non è stata così malvagia, al di là del deludente settimo posto finale:
“La mia partenza secondo me non è stata eccezionale, ma gli altri evidentemente hanno fatto peggio. Sono stato con i primi per un po’ ma fin dall’inizio non avevo grip dietro e quindi non sono riuscito a difendermi a lungo, anche se ho lottato con tutte le mie forze”.
A voler trovare un aspetto positivo, c’è il buon feeling che Nicky Hayden ha cominciato ad avere con la propria Ducati.
E la moto era veloce: cercheremo di costruire il lavoro futuro su questi aspetti positivi
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