Repsol Honda ha (addirittura) tre moto in pista, ma a volte sembra siano solo due. Andrea Dovizioso, il taciturno Dovizioso (o anche il “triste” Dovizioso, il “glamour Dovizioso, e chi più ne ha…) è come un figlio ripudiato dalla – casa – madre, che si augura di non vederlo mai troppo davanti o di non doverne più ascoltare i mugugni, perché conta solo la felicità di Daniel Pedrosa e, specie ora che è in testa al mondiale, la salute di Casey Stoner.
Anche durante il MotoGP d’Italia che si è corso ieri al Mugello, Dovizioso è stato “il sacrificabile” nella lotta per la gara: quando era in lotta con Stoner per il secondo posto, dal box si auguravano che l’australiano potesse tenere; quando – prima ancora – Pedrosa era ai box per la clavicola, a lui hanno chiesto di fargli auguri di pronta guarigione.
Ma il mal di pancia non lo puoi sempre soffocare… Ecco che allora ieri il “Dovi” si è fatto beffe delle logiche di scuderia per salire fino al secondo gradino del podio, meritato.
Prima di commentare:
Il Mugello è sempre speciale e salire sul podio è incredibile. Non è stato facile, Casey girava veloce e non lo riuscivo a superare dove volevo e ho dovuto pazientare fino all’ultimo giro.