Ora che ha 35 lunghezze di ritardo dal leader del mondiale, Casey Stoner, Jorge Lorenzo (Yamaha Factory Racing) non può farsi sfuggire alcuna opportunità per accorciare in classifica generale e tornare così a sperare di poter confermare il titolo vinto lo scorso anno. Sul suo percorso, così come su quello di tutti gli altri piloti del MotoGP, c’è però un ostacolo rappresentato da Motegi.
Stiamo parlando del circuito su cui dovrebbe corrersi il GP del Giappone. Il condizionale è d’obbligo, perché dopo il terremoto dello scorso marzo e i problemi riscontrati dalle autorità nell’opera di messa in sicurezza della centrale nucleare di Fukushima, Casey Stoner e Valentino Rossi hanno già espresso tutta la propria perplessità e l’intenzione di rimanere a casa onde evitare di rischiare (e far rischiare al pubblico) la salute.
Anche Jorge Lorenzo è sempre stato di questo avviso, confermandolo in questi giorni:
La mia decisione sul Giappone non sarà basata sul campionato: la mia prima priorità è la mia salute.
Dovesse rinunciare, Yamaha ci sarà comunque: schiererà due collaudatori giapponesi.
