Mancano 4 gare al termine del mondiale, e anche se non lo può dire sa anche lui che il titolo ormai è sfumato: troppi 44 punti di ritardo da Casey Stoner; troppo, soprattutto, il gap tecnico che Yamaha dovrebbe colmare per competere davvero (e non solo quando le gomme finiscono, o i rivali sono vittima della stanchezza) con l’universo Repsol Honda. Jorge Lorenzo, campione uscente MotoGP pronto ad abdicare per passare lo scettro al “koala” australiano, non si è però sottratto alle domande di chi gli chiedeva di dare le proprie pagelle alla stagione, che ormai ha espresso gran parte dei propri verdetti.
A cominciare da quel che si pensa del grande rivale, Casey Stoner:
Casey e la Honda hanno fatto un bellissimo lavoro, finora. Ci sono ancora quattro gare e cento punti in palio, ma è logico che lui sia favorito per la vittoria. Ha avuto a disposizione una grande moto, e lui è stato bravo a fare una stagione quasi perfetta, perché ha molto talento.
Ma c’è un altro atleta, campione (nove volte), che con Lorenzo non ha mai avuto un gran feeling, al punto da chiedere alla casa dei tre diapason, quando correvano insieme, di erigere un muro per separare i due box e di scegliere “lui o me” in sede di rinnovo contrattuale, con l’epilogo che immaginiamo tutti conoscano. Naturalmente stiamo parlando di Valentino Rossi, rispetto al quale Lorenzo non ha però quel fiele che riserva per il suo vero nemico, Marco Simoncelli:
Penso che Marco abbia capito che deve stare più calmo nelle situazioni di sorpasso, e credo anche che per evitare che possano ricapitare episodi del genere bisognerebbe inserire qualche penalità importante. Rossi? Devo essere sincero, non mi aspettavo che Valentino avrebbe avuto tutti questi problemi
A chi gli ha chiesto invece di dare un giudizio su di sé, Lorenzo ha risposto (crediamo senza – falsa – modestia e con molta sincerità):
Cosa è mancato a me? Senza quella caduta a Silverstone oggi avrei venti punti in più, e sarebbe tutto molto più aperto.