Difficilmente abbiamo sentito un pilota vantare l’eccezionale resa della propria moto, specialmente in una stagione – questa – segnata dal difficile feeling di tutti con gli pneumatici Bridgestone. La differenza tra un’annata giusta ed una sbagliata, però, la fanno i risultati: c’è chi, a dispetto di tutto, continua a macinarne; e chi – come Valentino Rossi con la sua Ducati – nonostante tutti gli sforzi messi in campo non è ancora riuscito a centrarne alcuno e comincia ad immalinconirsi in mezzo al gruppo…
Nella prima metà del cielo rientra Casey Stoner: il pilota del team Repsol Honda ha rivelato di non aver trovato, per tutto il week-end di Indianapolis, un ottimo feeling con la propria moto, eppure è stato capace di record del circuito in qualifica e giro veloce in gara. Nella seconda, come abbiamo già accennato, lo spazio (e i titoloni) è tutto per Rossi.
Se dopo Brno la sensazione poteva essere quella di aver trovato il sentiero giusto per lo sviluppo della Ducati, in vista di Misano sono tornati ad addensarsi i punti interrogativi nel cielo che sovrasta Borgo Panigale. A cercare di spiegare l’evoluzione della gara di Indianapolis ha provato lo stesso campione di Tavullia, con una disamina schietta quanto desolata:
In questo fine settimana sono successe tante cose che hanno reso la gara particolarmente difficile: la caduta di sabato in qualifica ci ha tolto confidenza e ha contribuito a farci partire molto indietro sullo schieramento, mentre domenica è stato soprattutto penalizzante un problema al cambio. La moto è rimasta sei o sette volte in folle, e per questo motivo ho fatto due dritti perdendo tempo. Mi sono ritrovato ultimo ma ho deciso di fare il possibile per prendere almeno qualche punto.
Il vero desiderio di Rossi, a questo punto, sembra chiaro: confermato, pur senza troppo entusiasmo, il contratto che lo lega a Ducati anche nel 2012, Valentino sta aspettando ulteriori novità tecniche anche se, da grande professionista quale è, non ha risparmiato il proprio impegno neppure in queste ultime uscite.