È durata – solamente – un paio di giri o tre l’attesissima corsa di questo sabato di giugno ad Assen, valida come GP d’Olanda e settima gara stagionale del campionato mondiale MotoGP. Sin dalle qualifiche di ieri infatti, i rapporti di forza erano parsi chiari; lo svolgimento della gara li ha confermati: solo Marco Simoncelli (Gresini-Honda) e Ben Spies (Yamaha) avevano “nel polso” qualcosa in più rispetto alla concorrenza, destinata a contendersi le posizioni di rincalzo.
Il pilota italiano, ancora troppo acerbo per imparare dai propri errori, ha però esagerato con il gas in una delle prime curve, sorpreso dal veemente, scellerato ma anche redditizio attacco di Spies; risultato? La gomma anteriore, fredda, non ha seguito il movimento della moto in accelerazione sbalzandolo dalla sella a terra, con il coinvolgimento del campione del mondo, Jorge Lorenzo (Simoncelli non ha colpe a riguardo: si era ancora in piena bagarre…)
Usciti di scena due dei possibili protagonisti della gara (entrambi sono ripartiti, riuscendo a chiudere in sesta – Lorenzo – e nono – Simoncelli – ), i riflettori si sono accesi su “Texas Tornado” Ben Spies, capace di guadagnare in un paio di giri – come abbiamo già detto più sopra, scellerati – quei 4” di margine necessari per scavare un solco incolmabile sulla concorrenza, rassegnatasi ben presto a non vedere nemmeno più quella pallina da flipper bianca e rossa (la Yamaha con la livrea celebrativa per i 50 anni del marchio nelle corse somigliava tanto ai cordoli che sembravano tenerla in pista) sfrecciare da una parte all’altra del circuito senza alcun affanno, anzi con straordinaria efficacia.
Poteva essere duello tra Casey Stoner e Andrea Dovizioso (entrambi piloti del team Repsol-Honda), ma l’italiano si è sfilato in fretta riconoscendo la superiorità del sempre più leader del mondiale (hanno chiuso 2° e 3°); poteva essere anche sfida tra Valentino Rossi e Cal Crutchlow, ma quest’ultimo ha pagato una anteriore difettosa che lo ha costretto ad un prematuro ritiro con buona pace del “Dottore”, quarto ma insoddisfatto della nuova Ducati Desmosedici GP 11.1.
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