A memoria, non ricordiamo un pre-gara in cui Valentino Rossi ha espresso ottimismo per la performance sua e di Ducati in questa stagione. Siccome però la legge dei grandi numeri prevede che su una mole di occasioni ve ne sia almeno una che si distingue, ecco arrivare il MotoGP di Aragon con il carico di buoni propositi espressi dal “Dottore”.
Valentino non ama fare lo sbruffone: se capisce che non è giornata, è sempre il primo ad evidenziare le proprie difficoltà onde evitare di illudere qualcuno (salvo poi regalare la gioia di una gara da protagonista con il coltello tra i denti); se però parla e “promette” qualcosa di positivo, ecco che bisogna drizzare le antenne nella speranza – che spesso si è rivelata certezza – di assistere ad uno spettacolo che abbia il numero 46 tra i più importanti ed esaltanti interpreti.
Il round di Aragon, per Valentino Rossi e Ducati, comincia proprio sotto queste premesse:
L’anno scorso quella di Aragon è stata la gara migliore della stagione per la Ducati, quindi ci avviciniamo a questo appuntamento con maggiori aspettative.
In effetti basta guardare le statistiche per rendersi conto di come, in una gara inedita per tutti i piloti (tale era il GP del Motorland lo scorso anno), furono proprio Stoner – poi vincitore – e Hayden (terzo) a trovare in un amen la messa a punto migliore.
C’è anche un altro dato di fatto che fa sperare in bene Valentino:
A Misano, dopo prove difficili, abbiamo individuato una buona messa a punto e in gara mi sono trovato abbastanza bene, adesso cercheremo di sommare le due cose: la pista adatta alla Desmoesedici e il buon lavoro di messa a punto dell’ultima uscita
I tifosi Ducati sono già elettrizzati all’idea di poter finalmente vedere la moto preferita guidare il gruppo e andare a caccia del primo successo 2011; Valentino Rossi non ha promesso di arrivare a tanto, ma siccome sognare non costa nulla…