Ancora una volta speranza; ancora una volta delusione. Ducati e Valentino Rossi, il matrimonio del secolo nel MotoGP (un pilota – e che pilota! – italiano sulla più italiana delle passioni a due ruote), potrebbe andare incontro ad un divorzio per giusta causa dal momento che la sposa sembra rifiutarsi di concedere al marito la giusta soddisfazione – quasi carnale – di un successo, o quantomeno di poter lottare con i migliori.
La tappa spagnola di Aragon, ad esempio, era cominciata con tutte le buone intenzioni. Valentino Rossi confidava molto nel nuovo telaio in alluminio (un inedito per lo sviluppo Ducati), mentre la “rossa” di Borgo Panigale dapprima prometteva in prova (Vale è scattato 13esimo dalla griglia di partenza, ma molto di questo flop è dipeso da un suo errore che ha rallentato lo sviluppo) salvo, in gara, comportarsi come tutte le altre volte.
Ossia cominciare bene, con preliminari anche entusiasmanti (Rossi è scattato dai box con 10” di ritardo, ma dopo una manciata di giri era alle spalle del gruppetto dalla nona alla 13esima posizione), salvo non riuscire a raggiungere mai l’orgasmo: a 7-8 giri dalla fine, la ruota posteriore cominciava infatti a lasciare il pilota di Tavullia e poi hai voglia portare al traguardo una moto (una bestia che viaggia anche a 300 all’ora e oltre) quando frenando ti senti sul sapone…
Valentino Rossi è scoraggiato, dopo il decimo posto di Aragon.
Casey Stoner con questa moto andava più forte di me, la guidava in maniera diversa. Ci sono cose strane, difficili da risolvere: nel rettilineo sono più lento di lui (ma anche del compagno di squadra, Nicky Hayden, che sta seguendo un percorso di sviluppo ritardato, ndr) e non sappiamo perché. Stiamo cercando di fare di tutto ma non c’è tanta confusione, solo che tutto quello che proviamo non va.
Ora Rossi lamenta anche di avere una posizione sbagliata in sella, e chiede di continuare ad avere fiducia in lui ed in Ducati anche se forse (qualcuno sussurra) l’unica soluzione sembra essere quella di buttare via il passato e ricominciare con un nuovo progetto. Ma a quel punto nessuno potrebbe sentirsi al sicuro…