Ha vinto lui, ma ora devono cominciare a vincere tutti insieme altrimenti la scommessa sarà – questa volta senza ripensamenti – dichiarata persa: Valentino Rossi è riuscito a convincere la Ducati che la strada per lo sviluppo di una moto vincente passi attraverso l’adozione di una moto con telaio in alluminio, comunque ancora “perimetrale” quindi portante come è nello stile della casa di Borgo Panigale.
La scoperta della novità è stata molto semplice: non uno scoop giornalistico a sensazione, bensì la rivelazione di un Valentino Rossi mai visto così fiducioso prima di una gara, almeno nel corso di questa – difficilissima – stagione. Abbiamo già detto altrove di un ottimismo giustificato dal set-up di Misano (ottimo inizio, al di là del settimo posto finale) e dai risultati colti sulla pista di Aragon da Ducati lo scorso anno.
In aggiunta a tutto questo, c’è la rivoluzione tanto desiderata dal “Dottore”; il quale ha sempre ammesso che il concept Ducati è ineguagliabile, pur rilevando che fosse troppo poco malleabile per fare della “rossa” una moto vincente tra le mani di tanti invece che solo nella simbiosi perfetta con Casey Stoner. E siccome, come dice Boniperti nell’ambito calcistico, “Vincere non è importante, ma è solo l’unica cosa che conta”, ecco che anche Filippo Preziosi e Co. hanno dovuto cedere: arriva il telaio in alluminio, per quella che potrebbe essere definita la versione GP 11.2 della Desmosedici 2011.
Nel corso di una conferenza stampa, Valentino Rossi ha dichiarato (convinto, piuttosto che speranzoso) che questo nuovo step dello sviluppo rappresenta un importante passo avanti, che si spera possa risolvere gli annosi problemi all’anteriore di questa stagione. Ora, però, Rossi non ha più alcun alibi: Ducati ha saputo rivedere in corsa, durante una sola stagione, per tre volte un progetto, facendo uno sforzo impressionante; al miglior pilota di tutti i tempi, il compito di renderlo quanto prima un progetto vincente.