Simoncelli è deluso per il “lungo” che lo ha condannato alla quarta piazza; Valentino Rossi, decimo, non riesce a capacitarsi della difficoltà nel dipanare il rebus Ducati; il vero sconfitto del MotoGP di Aragon, però, è stato Loris Capirossi, caduto quando mancavano 8 tornate alla conclusione e stava portando a termine una prova comunque più che dignitosa. Per Capirex il responso dei medici dice lussazione della spalla destra, contusione al gomito e trauma cranico.
Naturalmente, conoscendo i trascorsi tra il pilota e le sue articolazioni, sappiamo che è la spalla a dover preoccupare di più, come è stato lo stesso Capirossi a confermare:
Sono cascato sulla famosa spalla destra e il risultato è che ho riportato un’altra lussazione. Sento tanto dolore, neanche la flebo che ho fatto lo ha placato. Dopo la gara di Misano volevo cercare almeno di finire la gara, invece è andata come è andata. A questo punto la mia presenza in Giappone è in forte dubbio, ma spero comunque di poter recuperare.
Pensare che Capirossi sperava in Aragon come nel GP del riscatto, dopo un Misano vissuto nell’anonimato di una (un’altra) caduta. Così, invece, non è stato, e anzi si allontana sempre più anche il sogno del podio numero 100 in carriera visto che lo stop per il pilota potrebbe anche essere lungo una o due gare.
Se non altro Capirossi, che ha annunciato il ritiro a fine stagione, può guardare con entusiasmo a quanto sta organizzando per lui il circus del motomondiale: non un futuro da collaudatore, perché “L’idea non mi piace”, ma un saluto in sella a tutte le moto del mondiale, che così intendono celebrarne la straordinaria carriera:
Avevo detto che a fine stagione, nei test che si fanno all’indomani dell’ultimo Gran Premio, mi sarebbe piaciuto salire in sella a tutte le 800 disponibili. La Yamaha mi è sembrata propensa a rispondermi sì e la Suzuki anche. La Ducati ce l’ho, mentre manca il placet di Honda anche se con loro sono sempre stato in buoni rapporti…