Addio scampagnate in motociclette in un luogo che sembra nato apposta per lo scopo con i centauri che sono già pronti a protestare con chi di dovere per l’assurdo obbligo. Ecco cosa hanno deciso di fare.
Alcuni sacrifici vanno fatti, per il bene dell’ambiente, ma davvero questo è necessario? Se lo stanno chiedendo tutti i centauri del paese che ritengono questa decisione ingiusta ed infondata.
Una nota area della nazione che sembra nata a posta per fare turismo in motocicletta è stata interdetta del tutto all’accesso ai centauri e questo, ovviamente, non ha reso felici i diretti interessati.
La bella stagione è finalmente alle porte e con un tempo del genere, cosa c’è di meglio di un bel giretto in motocicletta magari dopo averla tirata fuori dal garage ed aver completato i controlli di rito per capire se è tutto in ordine. Quali sono le mete che preferite? Diversi centauri hanno le idee ben chiare.
In tutto il continente europeo ci sono decine, ma che diciamo, centinaia di parchi nazionali bellissimi in cui si può entrare con la propria motocicletta da cross sperando di vedere qualche meraviglia naturale o semplicemente godersi il vento sul casco a bordo della propria due ruote. Alcuni luoghi però sono diventati ormai off limits.
Il governo locale ha però deciso di vietare l’accesso a tutti i veicoli motorizzati a due ruote e anche a quadricicli, tricicli e tutto l’armamentario in un parco molto famoso in tutta Europa, cosa che naturalmente non è stata bene accolta dai centauri. Forse anche voi avevate programmato una gita in questa zona? Bene, potete dimenticarvene per quest’anno.
Stiamo parlando di una zona molto popolare per i turisti in moto come il Parco degli Alti Pirenei in Spagna, un’area dall’estensione vastissima capace di attirare con i suoi speldndii paesaggi davvero moltissimi turisti in questo periodo dell’anno. Peccato che ora, gli escursionisti dovranno limitarsi ad attraversarlo a piedi.
Secondo gli autori della decisione, le autorità spagnole, questo provvedimento verrebbe motivato dall’inquinamento acustico: “Dobbiamo tutelare la fauna locale e la biodiversità dell’area con una zona a zero inquinamento acustico”, recita il comunicato che i motociclisti non vogliono accettare e che durerà un minimo di un anno.
Ad aumentare la rabbia, la decisione del governo di non vietare invece alle automobili il transito sulle strade che circondando l’area che è vasta circa 800 chilometri quadrati, dato che ci sono molte colonnine elettriche che consentirebbero ai turisti di spostarsi in silenzio nell’area grazie ai veicoli a zero emissioni.
La decisione tocca anche noi italiani. Si perchè a quanto pare misure analoghe potrebbero presto arrivare anche per parchi come quello delle Dolomiti dove al momento le escursioni in motocicletta sono molto frequenti. Lo rimarranno ancora a lungo? Un’interrogativo che abbiamo porci mettendo sulla bilancia da una parte il turismo e i diritti dei visitatori e dall’altro la sicurezza e l’integrità della biodiversità dei tanti parchi italiani.