Non solo motociclette endotermiche, ormai è chiaro che le superbike del futuro saranno alimentate tramite propulsori elettrici come quella di cui parliamo oggi, teoricamente la più veloce moto da strada che sia mai stata presentata. Ecco chi la fa.
Che il futuro dei trasporti privati e chissà forse anche pubblici sia completamente elettrico è ormai chiaro. Motociclette, automobili e motorini sono sempre più spesso prodotti con motori silenziosi e puliti e venduti con facilità grazie agli incentivi che molti paesi, Italia compresa, mettono in mezzo per portare i centauri ad affrontare la transizione con serenità. Con lei poi, le vendite elevate sono garantite!
Corsa al potere
Appurato che le motociclette in futuro saranno sempre più spesso a batteria e raramente alimentate da motori ibridi o alternativi, ci poniamo subito una bella domanda: chissà se il gentleman agreement che limita la velocità massima delle motociclette stradali – in teoria – a soli 300 chilometri orari rimarrà ancora valido quando arriveranno modelli capaci di fare molto di peggio.
Dopo tutto come abbiamo già visto nel settore delle quattro ruote – prediamo la Rimac Nivera per esempio – i motori elettrici garantiscono una spinta molto maggiore rispetto a quelli tradizionali soprattutto nell’accelerazione da 0 a 100 ed è evidente che molte case come quelle che producono superbike vorranno fare qualche esperimento per capire quanto si può spingere sul pedale, anzi, sul manubrio…
Un vero demonio
La casa che per ora si è spinta più un là di tutte è la startapp canadese Damon, nome che suona sospettosamente simile a “demone” e tra poco capiremo anche perchè quest’assonanza non sia casuale. La ditta ha da poco annunciato che nel 2023 arriverà la sua prima motocicletta elettrica che promette già di essere la più aggressiva dell’anno.
Completamente elettrica ed alimentata da un motore a batteria da 20KWH di potenza la Damon HyperFighter si propone come la più veloce motocicletta elettrica ideata fino a questo momento da produrre in serie anche se sospettiamo che la casa abbia volutamente tenuto stretto il guinzaglio alla sua creazione per un problema ancora molto difficile da risolvere sulle due ruote da strada con motore ecologico.
Potrebbe fare peggio
La HyperFighter che si aggiudica a nostro parere pure il premio per il nome più tamarro del settore motociclistico del 2023 sta davvero su una categoria a parte rispetto alle due ruote di questo tipo presentata negli ultimi anni, inclusi i progetti di Harley Davidson e Triumph che pure sono estremamente interessanti. Per cominciare, con un motore da ben 200 cavalli e 235nm di coppia la motocicletta naked si presenta come una delle più potenti mai prodotte, equiparando in pratica la Suzuki Hayabusa con il suo propulsore della stessa potenza, cavallo più cavallo meno.
Alla faccia dello stereotipo che vede i canadesi come un popolo pacifico: la due ruote che vanta componenti di prim’ordine Brembo e Ohlins stacca uno scatto da 0 a 100 in meno di 3 secondi e può arrivare a 270 chilometri orari, velocità massima che sospettiamo sia stata sottostimata o quantomeno limitata elettronicamente dalla casa per fare fronte ad un problema da risolvere: l’autonomia della due ruote.
La HyperFighter infatti non può andare tanto lontana dalla presa che le serve per ricaricare la sua batteria – pronta in nove ore – dato che ha solo 235 chilometri di autonomia stimata, nemmeno un’ora alla velocità massima insomma. Per il momento, la due ruote è prenotatile con una spesa di appena 250 Dollari al fronte di un prezzo pieno di 20.000 che sale a 30.000 per l’edizione limitata prodotta in soli 100 esemplari. Attendiamo con ansia la due ruote più demoniaca dell’anno in corso.