La notizia ha dell’incredibile: una casa motociclistica vuole mettere sulle moto un accessorio di sicurezza molto discusso. Gli esperti sono già sul piede di guerra.
Moto e sicurezza sono un binomio inscindibile. La ricerca per sviluppare nuove idee e nuovi dispositivi capaci di salvare la vita in caso di incidente non si ferma mai, eppure non sempre i risultati sono quelli desiderati. L’ultima, discussa, novità nel mondo delle due ruote arriva dalla Cina.
CFMoto ha ottenuto il brevetto per un sistema di cinture di sicurezza da montare sulle moto. Avete capito bene, e l’idea suona strana già così. Nessuno ci aveva mai pensato prima, e forse un motivo c’è. Il progetto prevede una cintura che esce dal codino, avvolge i fianchi del pilota e si aggancia dall’altro lato. Una novità tratta di peso dal mondo delle auto, la cui efficacia è però discutibile.
La sicurezza (poco sicura) che non ti aspetti
La prima moto a ricevere questo sistema potrebbe essere la nuova 750 SR-R, una sportiva con motore quattro cilindri. Il brevetto, richiesto nel 2022, ha ricevuto l’ok definitivo nel giugno 2024. Le immagini mostrano una cintura in tessuto, proprio come quelle che usiamo in auto tutti i giorni.
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Gli esperti del settore non nascondono la loro preoccupazione. In caso di incidente, un motociclista deve potersi staccare dalla moto. Pensate a una scivolata sull’asfalto: restare attaccati alla moto significa rischiare di finirci sotto. Ancora peggio negli highside, quando la moto si impenna all’improvviso. La cintura diventerebbe una trappola mortale.
Qualcuno ricorda lo scooter BMW C1. Anche quello aveva le cinture ma il C1 era una specie di mini-auto, con una gabbia protettiva intorno al pilota. Qui invece il pilota resterebbe all’aria aperta, legato a un mezzo che può diventare pericoloso. Un’idea a diur poco discutibile.
I numeri non mentono: le cadute e le scivolate sono molto più frequenti degli impatti frontali. La cintura servirebbe solo in pochi casi, creando rischi in tutti gli altri.
I tecnici del settore scuotono la testa. Per guidare una moto serve libertà di movimento: il pilota deve spostarsi sulla sella, piegarsi nelle curve, usando il peso del suo corpo. Una cintura renderebbe tutto ciò più difficile e anche pericoloso.
Il brevetto c’è, la produzione è un’altra storia. La sicurezza in moto ha bisogno di altre soluzioni: pneumatici che tengono bene la strada, freni che rispondono con precisione ed efficienza, elettronica che aiuta a non perdere il controllo.
L’impressione è che CFMoto abbia preso una strada sbagliata. Le moto non sono auto con due ruote in meno, le idee innovative e bizzarre sono sempre benvenute, ma non a rischio della vita.