Moto mostruosa dal Giappone: oltre 400 CV ed è pure turbo, guidarla sarà da incoscienti

Una maximoto trasformata in un missile terra-terra: due tecnici inglesi hanno creato una versione estrema che sviluppa una potenza da far tremare i polsi.

Una moto nota per le sue prestazioni estreme, che diventa ancora più estrema. Una Suzuki Hayabusa che moltiplica la sua potenza e le sue prestazioni, fino a diventare una specie di mostro stradale. La storia inizia in Inghilterra, dove il designer Kar Lee passa le serate a disegnare moto elaborate.

Moto mostruosa
Suzuki SuperBusa (Supèrbusa.com) nextmoto.it

Un giorno gli capita di fare uno schizzo particolare: una Suzuki Hayabusa potenziata all’estremo. Il disegno finisce sotto gli occhi di Richard Albans, titolare di TTS Performance. I due si guardano, si capiscono al volo. “Lo facciamo davvero?” chiede uno. “Certo” risponde l’altro. Così è nato il progetto più folle nel mondo delle due ruote.

Potenza da Formula 1

Il quattro cilindri della Hayabusa non bastava più. L’hanno smontato pezzo per pezzo, sostituendo tutto quello che potevano. Il risultato? Un motore che sputa fuori 372 cavalli grazie a un compressore Rotrex C30-94. Per capirci: è come mettere il motore di una Ferrari dentro una moto. La coppia tocca i 258 Newton metri, roba da strapparti le braccia quando apri il gas.

Moto mostruosa
Suzuki SuperBusa (Supèrbusa.com) nextmoto.it

Il telaio originale non poteva reggere tutta questa potenza. Il forcellone è stato completamente riprogettato, montando cerchi in fibra di carbonio Rotobox, sono stati installati freni enormi Braketech. Le sospensioni sono state rifatte da zero per gestire accelerazioni che farebbero impallidire un pilota di MotoGP.

L’aspetto è quello di un’astronave su due ruote. Le alette aerodinamiche non sono lì per bellezza – servono davvero per tenere la ruota a terra quando si superano velocità che è meglio non dire. La carrozzeria sembra disegnata in galleria del vento, ogni linea ha uno scopo preciso.

Ne saranno prodotte solo 40 esemplari, ognuno costruito a mano come un abito su misura. Il prezzo è proporzionato: parte da 54.000 euro. Tanti soldi, certo. Eppure c’è già la fila di appassionati pronti a staccare l’assegno.

L’elettronica cerca a fatica di rendere guidabile questo mostro: il sistema Woolich Racing permette di gestire la potenza marcia per marcia, come fosse un videogioco. Albans ride quando gli chiedono com’è guidarla: “È come dare il caffè a un ghepardo”.

La SuperBusa, così l’hanno chiamata, non è decisamente una moto per tutti. Richiede esperienza, sangue freddo e un pizzico di follia. Il contachilometri arriva fino a 400, anche se nessuno ha ancora provato ad arrivarci. Gli ingegneri della Suzuki probabilmente si metteranno le mani nei capelli vedendo cosa hanno fatto alla loro creatura. Gli appassionati, invece, hanno trovato un nuovo oggetto del desiderio. Un sogno estremo nato dalla passione di due tecnici che non si sono posti limiti. E che richiede un pilota senza limiti, forse un folle, per essere domata.

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