Viste queste novità, i sindacati e la provincia avrebbero quindi annullato l’incontro per potere conoscere il piano industriale e le prospettive occupazionali che hanno in mente i nuovi arrivati e metterli in condizione di parità con la società di Paolo Berlusconi. A questo punto appare possibile un’asta a tre per l’acquisizione del marchio, con Garelli che, dopo aver tentato di scongiurare il fallimento e aver trattato un secondo acquisto, sarebbe pronta ad una terza offerta stavolta senza passare attraverso trattative sindacali.
In attesa di conoscere l’identità dei nuovi possibili acquirenti e le loro intenzioni, che tutti si augurano serie, la situazione è ancora in fase di stallo e ciò non fa certo il gioco di Moto Morini, soprattutto in una fase di crisi del mercato come quella che stiamo attraversando. L’auspicio è che la situazione possa chiarirsi al più presto sia per quanto riguarda nomi e intenzioni dei compratori sia soprattutto per il futuro della storica fabbrica di due ruote italiana e dei suoi dipendenti, anche se credo che ormai se ne saprà di più solo in autunno, dato che raramente complicate trattative di questo genere vengono concluse con rapidità.