In Italia c’è un dato che riguarda le moto che ha lasciato tutti piuttosto sorpresi, soprattutto vedendo l’andamento del mercato
Un paradosso che in pochi riescono a spiegarsi, specie considerando la mancanza di incentivi e fondi pubblici che avevano fatto la differenza nel recente passato.
Il mondo delle moto in Italia è da sempre ben radicato e ha abbracciato diverse epoche. I costruttori dalle nostre parti non mancano e anche i brand stranieri hanno spesso attecchito con successo. Le vendite di motoveicoli sono iniziate a crescere nuovamente nel post-Covid (purtroppo molto al di sotto dei vecchi standard) e i dati più sorprendenti riguardano gli scooter elettrici. Quello che sembrava essere un fenomeno ancora frenato nel nostro Paese, ha fatto registrare negli ultimi mesi un deciso passo avanti. Ad agosto si era fatto registrare una crescita del 15,4%, davvero non male considerando il periodo di vacanza.
Anche settembre, secondo i dati diffusi da ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), ha chiuso con un incoraggiante +11,28%, con 1.006 i veicoli venduti. Se consideriamo i valori assoluti di certo non sono ancora numeri da capogiro, ma segnano una buona inversione di tendenza e un certo aumento.
La cosa che lascia maggiormente ben sperare è che la crescita delle vendite di scooter elettrici arriva in concomitanza con i problemi del Governo a reperire fondi per nuovi bonus e incentivi all’acquisto. Sia gli scooter L3e (+13,37% e 619 unità) sia gli L1e (+10,79% e 349 unità) sono in rialzo senza fondi pubblici.
ANCMA ha da poco rinnovato al Governo la richiesta di sbloccare altri fondi, rimasti dal 2022, per un valore di 5,6 milioni di euro. La crescita delle vendite di queste tipologie di motoveicoli fa il paio con il calo di quelli a propulsione tradizionale, con la flessione complessiva che da gennaio a settembre ha toccato quota 19,01%.
Entrando nello specifico degli scooter elettrici più venduti in questo 2023, nelle prime 5 posizioni troviamo i seguenti modelli:
Al di là dei numeri e dell’incoraggiante trend, però, ci sarebbe bisogno anche di una revisione dell’Ecobonus così come è stato ideato, poiché in molti casi le realtà più piccole non riescono a recuperare il credito vantato nei confronti dello Stato. Di certo sarà uno dei argomenti da trattare nelle prossime settimane a livello istituzionale.