Pirelli attraverso una nota ha fatto sapere di aver richiamato alcuni pneumatici in America a causa di un problema. I modelli chiamati in causa
Una nota azienda ha già fatto richiesta per poter sospendere immediatamente la vendita di alcuni modelli. Il richiamo riguarda il mondo delle moto e, soprattutto, tocca una gran parte dei centauri italiani. Il processo è stato avviato per una misura di sicurezza necessaria a seguito di alcune segnalazioni.
L’annuncio è stato dato dalla NHTSA, ovvero la National Highway Traffic Safety Administration, la quale ha concentrato le segnalazioni, in special modo, sul modello Triumph Tiger 1200, ma non solo su quello. A finire sotto all’occhio del ciclone è stata soprattutto una nota azienda italiana. Eppure, al momento il richiamo ufficiale è avvenuto solamente negli Stati Uniti, mentre in Europa non sussiste alcun problema.
La NHTSA ha puntato il dito su diversi modelli di pneumatici della Pirelli, in special modo quelli che vanno per la maggiore in questo periodo.
Pirelli, gli pneumatici richiamati
In Europa, i possessori di Yamaha Ténéré 700, KTM 890 Adventure, Honda Transalp, Honda Africa Twin e Triumph Tiger sono sempre più in cerca di informazioni in merito a ciò che sta succedendo negli Stati Uniti. Infatti, è proprio da lì che sono arrivati i primi richiami ufficiali delle moto che utilizzano alcuni modelli di pneumatici della Pirelli. Essi si potrebbero deteriorare fino al punto di poter portare alla rottura della cintura in acciaio, con conseguente distacco del battistrada e della pressione.
Ovviamente, in corsa, l’instabilità della moto con un deterioramento dei pneumatici potrebbe aumentare il rischio di incidenti. Proprio per questo motivo, i pneumatici della Pirelli/Metzeler Scorpion Trail II, Tourance Next e Tourance Next II sono sotto massima osservazione.
Entrando nello specifico della questione, la problematica riguarda la misura 150/70 R 18, ovvero una di quelle dimensioni maggiormente diffuse tra i crossover. Dopo l’allarme lanciato, negli States i clienti possono richiedere di sostituire gratuitamente i pneumatici difettosi dal loro rivenditore. Il problema riguarda solamente gli Stati Uniti e non tocca in alcun modo l’Italia.