Il concetto di mobilità sostenibile da un punto di vista ecologico sta diventando sempre più insistente nel mondo della produzione motociclistica che mutua dal campo automotive la necessità di produrre veicoli a due ruote che rispettino gli standard europei in fatto a basse emissioni di CO e che investano in R&D sul settore di alimentazioni differenti dalla benzina.
Il settore automotive, del resto, da lungo tempo è impegnato nella ricerca di una fonte di energia alternativa e già qualche risultato è stato prodotto: la ultra celebre Toyota Prius, best seller in America, e la Honda Insight sono solo due esempi di un panorama vivace che pullula di nuove idee, la maggior parte delle quali non ancora prodotto, però.
Secondo quanto riportato nelle Mainichi Daily News, la Honda starebbe sviluppando un motore ibrido a benzina ed elettrico con cui equipaggiare le future motociclette prodotte dalla casa alata.
La tecnologia, simile a quella utilizzata nelle già citate Prius e Insight, integrerebbe la potenza del motore a benzina con l’ elettricità immagazzinata in pacchi di batterie a bordo della moto, con lo scopo di migliorare il consumo di carburante e ridurre le emissioni.
La tecnologia appare perfetta per la città dove la frenatura è molto frequente e dove i consumi (e quindi, le emissioni) toccano spesso livelli dannosi per la salute.
La Honda intenderebbe mettere sul mercato una versione della nuova moto ibrida con cilindrate tra i 200 e i 1000cc.
Questo sarà possibile grazie alla condivisione del know how tra il settore motociclistico Honda e quello automobilistico della stessa casa, una collaborazione che riduce i costi e incrementa la Ricerca e le soluzioni anche se c’è già chi storce il naso del’ economia di fronte all’ ecologia.
Un motore (indicativamente) più pulito a fronte di costi per untà più alti: nelle macchine, molto spesso, occorre attendere ben 36,000 miglia prima di ammortizzare i soldi spesi in più rispetto alla versione della stessa auto con motore convenzionale.
Nelle moto, proporzionalmente, potrebbe essere uguale.
A questo punto, occorre capire solo se si voglia salvare il portafoglio o l’ambiente.