Una nuova moto è in arrivo dalla Cina, e fa molto specie l’arrivo dei gommoni. Ecco il capolavoro che fa parte delle big cruiser.
Il mondo delle moto assiste all’invasione cinese, e dopo aver conquistato grandi fette di mercato nelle auto, il paese del Dragone ha intenzione di fare qualcosa di simile anche nel mondo delle due ruote. Va detto che le moto cinesi hanno ancora molta strada da fare per competere contro europee e giapponesi, ed il processo sarà ancora parecchio lungo prima di replicare i risultati ottenuti nelle auto, ma l’inizio lascia ben sperare i produttori orientali. 
Nella giornata di oggi, vi parleremo di una nuova big cruiser che monta delle gomme enormi, e che per questo è sin da subito piuttosto appariscente. Si tratta di un ultimo gioiello svelato dal brand cinese Xiangshuai, che punta a sbarcare dalle nostre parti ed a farsi valere sul fronte delle vendite. Ecco le caratteristiche di un modello che vuole segnare il futuro delle due ruote.
Moto, ecco la Xiangshuai Lonewolf 800
In Cina c’è una grande passione per le big cruiser, un segmento che è stato riscoperto anche alle nostre latitudini. La Xiangshuai Lonewolf 800 è davvero particolare nei suoi dettagli, e c’è da dire che, ad osservarla, dà l’idea di essere una moto più americana che cinese. La gomma posteriore ha delle dimensioni notevoli, pari a 310 mm, anche se non esagerate come i 360 mm della Wolverine, che forse era stata eccessiva da questo punto di vista. Il telaio è molto robusto ed è in acciaio, e va ad ospitare il motore.
L’unità propulsiva è un V2 da 800 cc di cilindrata con una potenza massima di 61 cavalli, con sospensione posteriore monobraccio. La forcella USD ha delle dimensioni generose ed è uno dei suoi tratti distintivi, così come il doppio disco anteriore ad attacco radiale. Il serbatoio è molto alto ed ha una forma quasi gobba, mentre ai lati appaiono diverse plastiche che ricordano più una moto naked, e c’è da dire che è un modello che farà tanto parlare di sé. Per il momento, il prezzo non è ancora stato reso noto.
