La
Federazione Motociclistica Italiana (FIM) ha deciso di riaprire le iscrizioni delle
moto d’epoca al
Registro Storico della federazione stessa. Per farlo sarà però necessario seguire un nuovo iter elaborato dalla
Commissione Epoca per tenere conto della pubblicazione di una normativa denominata “Decreto Storiche”. Per poter iscrivere la propria due ruote al prestigioso registro ora bisogna in ogni caso passare attraverso la figura dell’
esaminatore nazionale, al quale deve essere inviata una pratica che consta di dodici fotografie del mezzo e della richiesta del rilascio di uno tra i diversi
certificati disponibili con relativi versamenti.
Per quanto riguarda i certificati, ce ne sono di sostanzialmete di tre tipi: certificato valido solo per fini sportivi (solo per moto da velocità e da cross), certificato di rilevanza storica e collezionistica riservato a
motocicli con libretto di circolazione e un altro analogo al secondo ma riservato a motocicli senza libretto. Per dare una mano agli appassionati la
FIM ha deciso di aumentare il numero degli esaminatori nazionali e di rendere possibile l’evasione delle pratiche anche da parte degli
esaminatori di specialità o dei
referenti.
Si tratta di una
normativa che mette ordine nel
comparto e che dovrebbe garantire e rendere felici i veri appassionati di moto d’epoca,
che di recente hanno dovuto bere un amaro calice per il fallimento di Moto Morini.
Ritengo giusto che la FIM sia intervenuta e anzi auspico che continui ad intervenire per
promuovere le tradizionali manifestazioni italiane e gli eventi che hanno fatto grande il
motociclismo del Bel Paese.