Moto cinesi, il loro successo è reale? Arriva il dato che cambia tutto

La Cina fa molto parlare di sé in termini di moto ed auto, ma ora arriva un dato che ribalta la situazione. Ecco i dettagli.

La Cina è il paese che sta avanzando maggiormente nel mercato dell’auto, ed anche in quello delle moto, la crescita negli ultimi anni è stata innegabile. Tuttavia, sul sito web “InMoto.it“, è stata svolta un’analisi molto interessante, che analizza quelli che sono i risultati sul fronte delle vendite, e sono poche le cinesi che hanno ottenuto risultati eccezionali, ed anche per quanto riguarda le spese effettuate dai clienti, quasi tutti puntano su modelli non low-cost.

Moto cinesi dato sorprendente
Moto cinesi che sorpresa (QJ Motor) – Nextmoto.it

Ad esempio, nel mese di maggio sono solamente due le moto orientali entrate nella top ten delle più vendute, ovvero la Benelli TRK 702 e la Royal Enfield Himalayan (questa arriva dall’India). Anche guardando ai dati di inizio anno la situazione è molto simile, visto che la Benelli resta al vertice, e solamente la Voge Valico 300 ha ottenuto risultati degni di nota, o che quantomeno, giustificano in parte la “paura” dei modelli del paese del Dragone. Complessivamente, i marchi europei e giapponesi hanno fatto registrare oltre il doppio delle vendite rispetto a quelli cinesi.

Moto, non tutto è come sembra

Sul sito web sopracitato, viene reso noto anche che l’italiano non è un amante delle moto cinesi, e si capisce come questo sia solamente un luogo comune. Il cliente preferisce, in generale, spendere qualcosa in più e portarsi a casa un prodotto europeo o giapponese, e sono in numero nettamente inferiore coloro che puntano sulla moto o sullo scooter cinese.

Voge Valico 300 risultati deludenti
Voge Valico 300 in mostra (Voge) – Nextmoto.it

Risultati di un certo livello li ottengono modelli come la Ducati Multistrada V4 o la BMW R 1300 GS, che costano oltre 20.000 euro, o la Honda Africa Twin, prodotto di punta del colosso giapponese. Pensate che questi tre modelli rappresentano oltre 1/3 delle vendite nel periodo tra gennaio e maggio, il che significa che il cliente punta ancora su modelli nostrani o nipponici, e che le moto cinesi, ancora, ne hanno di strada da fare.

In conclusione, dunque, le moto del paese del Dragone non hanno di certo conquistato il mondo, nonostante i prezzi d’acquisto più economici. La crescita c’è stata, ma non è ancora giunta ai livelli che molti potrebbero credere, ed è tutto da vedere se ciò accadrà o meno prima o poi. Sarà interessante, in tal senso, valutare le tendenze di mercato nei prossimi mesi.

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