Inoltre Consonni ha legato il suo nome ad alcuni prestigiosi successi sportivi della casa di Iwata, tra i quali spicca senz’altro il titolo costruttori del 2007, l’unico finora conquistato dalla Yamaha nel mondiale Superbike.
Al manager di Como spetterà quindi il compito di contribuire al rilancio di un marchio che appare piuttosto in ombra nell’ultimo periodo, ma che nel 2011 vorrebbe festeggiare i suoi cento anni di vita riconquistando gli antichi fasti. Il suo compito si annuncia piuttosto difficile, viste le persistenti difficoltà in cui versa il mercato delle due ruote italiano. L’augurio è che l’arrivo di Consonni possa segnare una svolta positiva per il gruppo pesarese: le capacità del manager non sono certo in discussione e i risultati che ha ottenuto sono sotto gli occhi di tutti, quello che resta da vedere è se saprà cambiare mentalità e metodo di lavoro del gruppo italiano, il quale, per tradizione e dimensioni, non è certo un ambiente paragonabile a quello Yamaha.
Vale la pena inoltre sottolineare come il comparto italiano delle due ruote sia ancora forte non solo per la forza della sua tradizione o la notorietà mondiale dei suoi marchi, ma soprattutto per la professionalità delle persone che ci lavorano, cosa che ormai riconosciuta a livello mondiale visto che in MotoGP i team manager italiani sono parecchi e portano a casa un bottino di tutto rispetto.
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