Arriva dall’India una moto che promette di scuotere il mercato delle scrambler, con un prezzo che farà parlare molto.
Royal Enfield ha presentato alla fiera di Goa la nuova Scram 440. Le prime impressioni sono quelle di una moto semplice e robusta, pensata per chi cerca qualcosa di diverso dai soliti scooter. L’idea è nata dopo il successo della Scram 411, che ha dimostrato come esista ancora spazio per moto senza troppi fronzoli elettronici.
Gli ingegneri indiani hanno lavorato sulla formula vincente della precedente versione, migliorandola dove serviva. Il risultato ricorda un po’ quelle moto degli anni ’90 che si potevano usare tutti i giorni e poi portare in campagna nel weekend.
Più grinta sotto il serbatoio
Il cuore della nuova Scram è cresciuto fino a 443 cc. La potenza non è enorme ma basta: 25,4 cavalli sono sufficienti per muoversi nel traffico e divertirsi fuori città. Il cambio ora ha sei marce invece di cinque, così si può viaggiare più rilassati in autostrada e consumare meno carburante.
I freni sono più potenti rispetto al modello precedente, con un disco anteriore da 300 mm che ferma la moto in sicurezza. Le ruote sono studiate per affrontare anche le strade bianche: quella davanti è da 19 pollici, mentre l’altezza da terra di 20 centimetri permette di superare buche e dossi senza preoccupazioni.
In India si può già comprare in due versioni. La Trail costa come una moto 125 europea, circa 2.300 euro, e monta ruote a raggi classiche. La Force aggiunge cerchi in lega e gomme tubeless per 100 euro in più.
Per vederla in Italia bisognerà aspettare la fine del 2025. Il prezzo dovrebbe aggirarsi tra i 4.500 e i 5.000 euro, una cifra interessante per una moto di questa categoria.
L’aspetto è quello giusto: moderno quanto basta, con un faro a LED che illumina bene la strada e strumenti chiari da leggere. Il serbatoio contiene 15 litri di benzina, abbastanza per fare almeno 300 chilometri. La sella non è troppo alta: 79,5 centimetri da terra permettono a quasi tutti di guidarla con sicurezza.
La Scram 440 non vuole fare la prima della classe. È una moto onesta, costruita per durare nel tempo. L’ABS si può spegnere sulla ruota posteriore quando si va sullo sterrato. Non ci sono mappe motore da selezionare o controlli di trazione da regolare. Solo una moto semplice da usare, che ricorda i bei tempi quando le due ruote erano meno complicate. Una moto vera, per motociclisti veri.