Le cose vengono fuori dopo anni e sconvolgono sicuramente tutti, tifosi di Max Biaggi e non: ecco la dichiarazione.
Diversi piloti hanno fatto discutere di sé per i comportamenti fuori dalle piste e sicuramente uno dei principi dei battibecchi è sempre stato lui, il pungente Max Biaggi. Il centauro romano è STATO uno dei più grandi nemici (a livello dialettale) di Valentino Rossi, uno che di certo le cose non le manda a dire. La stampa per anni si è davvero divertita con i due piloti italiani.
Qualche volta però capita anche di subirle le critiche e le parole forti e pure Biaggi deve avere le spalle larghe come chiunque faccia questo lavoro. Di pochi giorni fa sono quelle del suo Team Manager in Ducati, Marco Borciani che ha riferito alla stampa quanto fosse stato difficile gestire Biaggi anni fa e di essersi trovato male con lui che aveva comportamenti da primadonna.
Max Biaggi, la rivelazione sulla Ducati
Sicuramente neanche il più ottimista degli addetti ai lavori avrebbe sperato che una risposta del Corsaro non fosse arrivata nell’arco di poche ore ed infatti così è stato. Biaggi parla della sua esperienza con la Ducati ed in particolare del 2008. All’epoca il pilota italiano correva con la tuta rossa in Superbike. Solo un anno dopo sarebbe passato ad Aprilia.
Su Instagram, il capitolino scrive: “Il mio capotecnico, dopo vari tira e molla, finalmente ammise che l’allora Direttore Generale di Ducati Corse Filippo Preziosi, gli aveva ordinato di inserire una mappa specifica, che toglieva tra i 15 ed i 18 CV su tutto il l’arco di utilizzo. Questo perché era necessario che a vincere fosse un solo pilota, altrimenti il regolamento avrebbe penalizzato la 2 cilindri”. Ecco solo un estratto del lunghissimo sfogo di Biaggi che dopo tanti anni apre il Vaso di Pandora.
Una scoperta incredibile, quella che anche a quei livelli si possano fare favoritismi. Certo non una cosa piacevole per gli amanti dei motori che ora sanno di un pilota penalizzato in favore del compagno in un campionato ufficiale di anni fa.
Biaggi infatti, spiega ancora: “A riprova di quanto detto, qualche gara più tardi, quando ormai il vantaggio di Bayliss in classifica generale era consolidato e quando ormai era certo che sarei andato sulla Ducati ufficiale, sulla mia moto il limitatore venne spostato a 12250 giri/min”. Il suo motore, spiega il centauro, di botto era capace di sopportare la forza di 1250 giri/min in più, una cosa incredibile. Certo, le sue parole ora non faranno piacere alla casa di Borgo Panigale.