Pedro Acosta è il nuovo astro nascente della MotoGP, con lo spagnolo che ha da poco annunciato il proprio grande idolo.
Quando si ha la fortuna di poter assistere alle prove in pista di Pedro Acosta, ci si rende subito conto di come il mondo delle corse abbia modo di poter fare i conti con un futuro fenomeno. Lo spagnolo infatti non a caso ha vinto un Mondiale Moto3 al debutto e nello scorso anno ha trionfato in Moto2, ma il suo passaggio in MotoGP al momento è incredibile.
Nonostante sia in sella a una GasGas, non di certo la migliore tra le moto in griglia di partenza, già alla seconda gara ha avuto modo di concludere la prova con un meraviglioso podio. Un risultato che lo ha portato così a essere già considerato come uno dei grandi campioni del futuro e anche del presente.
Il ragazzo di Mazarron è un classe 2004, dunque solo a maggio compirà i 20 anni. Normale dunque immaginare come il giovane sia cresciuto con i grandi miti del motociclismo spagnolo, con Marc Marquez e Jorge Lorenzo che hanno dominato negli anni ’10 e con un Valentino Rossi a fine carriera, ma ancora sensazionale.
Acosta però non è un ragazzo come tutti gli altri e lo si vede anche da una serie di piccoli dettagli che evidenziano come il campione iberico avesse già da giovanissimo una grande predisposizione per il mondo delle corse. Il suo intento non era quello solo di ammirare i fenomeni attuali, ma anche quelli del passato, motivo per il quale il suo idolo di infanzia è una leggenda assoluta, ma di certo un nome inatteso detto da un ragazzo di soli 19 anni.
Acosta non ha dubbi:” Schwantz il mio idolo”
Di recente Pedro Acosta ha fatto parlare di sé in tutto il mondo per il proprio leggendario podio ottenuto in Portogallo. Questo dunque gli ha dato modo di essere messo in contatto anche con diversi canali media, con uno di questi che è stato il podcast “A todo gas”, con lo spagnolo che non ha parlato solo del proprio presente, ma anche del passato che ha fatto sì che si avvicinasse al mondo delle due ruote.
Acosta infatti non è un ragazzo qualunque e la sua passione per la MotoGP lo ha portato a informarsi anche su leggende che hanno concluso la carriera ben prima della propria nascita. “Per me Stoner era uno spettacolo da vedere e come stile mi ispiro a lui. Nonostante questo il mio idolo è sempre stato Kevin Schwantz”.
Si torna con la mente dunque alla mitica Era dei “piloti cowboy” che facevano grande il MotoMondiale degli anni ’90 e che avevano in Schwantz uno dei più divertenti piloti in pista. Furono memorabili le sue battaglie con il connazionale della Yamaha Wayne Rainey, con questo che purtroppo ha dovuto ritirarsi troppo presto.
Un grande infortunio a Misano nel 1993 lo costrinse a ritrarsi e questo diede campo libero a Schwantz di vincere il Mondiale con la sua Suzuki. Un trionfo che a quanto pare è entrato nel cuore di Acosta, con lo statunitense che è una parte iconica del mondo delle due ruote.