Marc Marquez ha chiuso la tre giorni di test in Malesia. Il campione della Honda ha dovuto fare un esperimento inedito.
Dopo la pausa invernale Marc Marquez è ritornato in sella alla sua Honda RC213V con cui va alla ricerca del suo nono titolo iridato in carriera. Un’impresa che non si preannuncia certo facile per il Cabroncito, reduce da tre stagioni complicate e costellate di infortuni e quattro operazioni in meno di due anni. Ma le condizioni fisiche non sembrano destare più problemi, il braccio destro non dà nessun fastidio.
Tant’è che il pilota catalano ha collezionato molti giri nei tre giorni per provare tutte le novità che sono state messe a disposizione dal costruttore giapponese. Il 2022 è stato un anno a dir poco deludente per HRC, ultima nella classifica costruttori e incapace di risollevarsi dopo l’infortunio di Marc Marquez a Jerez nel 2020. Da allora gli ingegneri sembrano aver perso la bussola dello sviluppo della RC-V… ma la storia continua.
Nel test di Valencia dello scorso 8 novembre il fuoriclasse di Cervera aveva lamentano molti problemi sulla moto e nessuna aggiornamento utile. A distanza di tre mesi è ritornato in sella al prototipo giapponese, ma la situazione non sembra per nulla cambiata. “Non ci sono differenze rispetto al 2022“, ha detto l’otto volte campione del mondo. Nei tre giorni di test in Malesia ha avuto a disposizione quattro moto con diverse configurazioni aerodinamiche, ma nessuna ha sortito l’effetto sperato.
Tutti i piloti del marchio nipponico lamentano problemi di trazione al posteriore e la top speed non ha guadagnato nulla. Nell’ultimo giorno di test a Sepang, nelle fasi finali, gli ingegneri della Honda, guidati dal nuovo direttore tecnico Ken Kawauchi, hanno tentato un ultimo disperato tentativo per raccogliere ulteriori dati su cui lavorare da qui a Portimao. A Marc Marquez è stato chiesto di effettuare un paio di giri senza ali, per capire come avrebbe risposto la RC-V.
Una scelta che il pilota residente a Madrid ha dovuto accettare di buon grado, mentre gran parte degli altri piloti montavano gomma morbida per tentare il time attack finale. “Non è stata una mia decisione quella di girare senza appendici aerodinamiche“, ha chiarito Marc Marquez nel debriefing. “La moto aveva un equilibrio diverso, era molto più fisica, si muoveva ovunque“. Il medesimo esperimento è stato fatto anche dal collaudatore tedesco Stefan Bradl. Una decisione che lascerebbe intendere come lo sviluppo della nuova moto sia ancora in alto mare e l’inizio del nuovo campionato è ormai vicino. “Come pilota, posso solo dare il mio feedback – ha concluso il pluricampione catalano -, ma non devo inficiare il lavoro gli ingegneri. Non è mio compito avanzare nuove idee sui concetti di telaio e cose del genere“.