Nonostante il momento negativo suo e della Honda, Marc Marquez ha difeso quanto fatto in precedenza. Le parole del campione spagnolo
Da quando si è infortunato, nel 2020, niente è più stato lo stesso per Marc Marquez. Prima le complicazioni nel recupero, poi le difficoltà della Honda quando finalmente era riuscito a riprendersi del tutto.
Le ultime tre stagioni sono state molto complicate per l’otto volte iridato che, prima di rompersi l’omero, aveva il solo obiettivo di vincere, supportato anche a dovere da una HRC in ottimo stato. Tuttavia, con la pandemia e l’assenza del suo pilota di punta, il team giapponese non è riuscito a stare al passo con le rivali e ora ne sta pagando le conseguenze registrando un netto ritardo in termini di sviluppo.
La Ducati, in questo, sta semplicemente dominando, e sono poche le occasioni in cui gli altri team riescono ad arrivarvi davanti. Marquez, dal canto suo, sta facendo il possibile per riportare in alto la sua squadra, ma al momento mancano i mezzi e ciò lo si evince anche dalla poca continuità di risultati dei piloti Honda.
Un bilancio quasi impietoso, a cui vanno ad aggiungersi anche le voci di mercato che riguardano lo spagnolo. Ducati e KTM tra le ipotesi più accreditate ma, per ora, non ci sarebbero dubbi.
Marc Marquez non torna indietro: ne è convinto
In particolare, in conferenza stampa dal Sachsenring, sede della settima tappa del Mondiale, al pilota di Cervera è stato chiesto se avesse qualche rimpianto sull’aver firmato un quadriennale con Honda nel 2019. “All’epoca, non è stato un errore – le sue parole – e continuo a credere che non lo sia stato“.
Insomma, Marc non si pente della sua scelta e ciò perché “non potevo immaginare che mi sarei rotto un braccio, che avrei subito quattro operazioni e che ci sarebbe stata la pandemia“. Tutti fattori che, come ha detto Marquez, “non si possono controllare” e che, pertanto, alla fine hanno avuto un peso specifico nel calo delle prestazioni della RCV213V.
In tal senso, la svolta è prevista per i test di Misano del 2024: “Quest’anno ha aderito molte persone al progetto dell’anno prossimo che vedremo nei test di Misano“. Tuttavia, nel frattempo, c’è da portare a termine una stagione che non è iniziata nel migliore dei modi. “Ora serve qualcosa in più – conclude il campione iberico –. Non soffre solo un pilota, ma tutti i piloti Honda. Sono in prima fila, ma non in un bel modo. Seguo sempre i piloti Ducati e così è inutile“.