Marc Marquez si è schierato contro la squadra che lo ha reso grande. Sono arrivate altre bordate dopo i deludenti ultimi test.
Marc Marquez è andato vicinissimo a lasciare la casa di Tokyo. Gli ultimi anni sono stati molto travagliati con una serie di problematiche fisiche che sono poi confluite in delusioni tecniche inedite. La Honda è sempre stata un punto di riferimento nel Paddock, grazie ad una clamorosa competitività che aveva ridicolizzato nello scorso decennio i competitor in MotoGP.
In Honda hanno sempre potuto fare affidamento su un centauro di riferimento. Da Doohan a Valentino Rossi, passando per Casey Stoner e Dani Pedrosa. Marc ha approfittato per anni del lavoro meticoloso dell’attuale tester della KTM per aggiudicarsi ben 6 mondiali in top class. Il primo arrivò al debutto nella categoria con cavalcata mondiale che non era riuscita nemmeno a Valentino Rossi e ad altri campioni.
Marquez è stata l’anima della HRC sino all’infortunio del 2020 a Jerez de la Frontera. Il centauro di Cervera, dopo i ritiri degli ex teammate Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo sembrava lanciatissimo alla conquista di altri titoli. Nessuno, sulla carta, avrebbe potuto fermarlo in quella fase, ma il catalano si è fermato da solo, fratturandosi l’omero ed entrando in una spirale negativa dalla quale non è ancora uscito.
Il centauro con il numero 93 sottovalutò il problema alla spalla, causandosi la rottura della placca inserita nell’omero. Un infortunio che avrebbe potuto essere gestito in qualche mese è diventato un problema cronico con ben 4 operazioni alla spalla destra martoriata. Sono sopraggiunti altri guai, dalla diplopia alla rottura del primo metacarpo della mano destra, dopo il crash a Portimao con Miguel Oliveira.
La staffilata di Marc Marquez alla Honda
Il centauro, a seguito di diversi GP saltati per infortunio, è stato tentato dalla possibilità di poter cambiare aria. Nel team Gresini Racing suo fratello Alex, su una Ducati Desmosedici, si sta trovando a meraviglia. Per un otto volte iridato accontentarsi, però, di un team satellite non è il massimo. Per di più la KTM, per ora, gli ha chiuso le porte, puntando con decisione sul futuro astro nascente iberico, Pedro Acosta.
Dopo gli ultimi test a Misano il trentenne di Cervera è esploso. Si aspettava dei netti passi in avanti sul piano tecnico, ma la Ducati continua a rimanere un miraggio. La Desmosedici ha un vantaggio tecnico sui competitor giapponesi enorme. La Honda è scivolata all’ultimo posto della graduatoria costruttori, alle spalle della Yamaha. Una situazione intollerabile per un campione come Marc, ma ha anche le sue responsabilità nel calo della RC213V.
Dopo i test Marc ha spiegato che preferiva la moto vecchia. Alla vigilia della tappa in India MM93, in conferenza stampa, ha dichiarato: “Progressi della moto nei test? Per quanto abbiamo constatato, non ci sembra sufficiente per essere competitivi il prossimo anno. Desideriamo un passo avanti di 5 o 6 decimi più veloce, guidare una moto un più rapida di un solo decimo non mi interessa. Continuerò a spingere la squadra”. La Honda deve migliorare in agilità nei tratti misti, ma anche in termini di velocità di punta.