Luca Marini, fermo per infortunio, ha parlato della sua esperienza in MotoGP nel team di suo fratello. Ecco cosa si è lasciato sfuggire sul Dottore.
Luca Marini si sta riprendendo dopo l’operazione alla clavicola sinistra. Ha commesso un errore clamoroso nella tappa indiana, prendendo in pieno allo start della SR il suo compagno di squadra, Marco Bezzecchi. Ha riportato un pesante infortunio ed è ancora fermo ai box. Per il Bez è stato un duro colpo al Buddh International Circuit, nonostante abbia poi si sia ripresa con il trionfo nella corsa domenicale.
Le peggiori conseguenze le ha riportate il fratello minore di Valentino Rossi. La sua stagione è stata piuttosto altalenante. I risultati di Marco Bezzecchi sono balzati su tutti i giornali, mentre “Maro” è rimasto un po’ nell’ombra. Per chi è già cresciuto nell’ombra di un fratello molto ingombrante non è stato facile accettare la posizione nel team Mooney VR46.
Luca avrebbe avuto tutte le possibilità per diventare il pilota di punta della squadra VR46. Gli manca ancora un trionfo in top class. Ha iniziato la stagione con un bel terzo posto in Argentina per poi issarsi al secondo posto ad Austin. Fin qui è il suo miglior risultato in carriera nella classe regina. Le sue ultime vittorie sono risalenti al 2020 in Moto2. In quell’annata si aggiudicò 3 P1 e il secondo posto nella graduatoria mondiale.
Nella sua prima annata in MotoGP ha conquistato 41 punti, mentre nel 2022 ha portato a casa 120 punti, precedendo anche Marc Marquez in graduatoria. Nel 2023, nonostante l’infortunio, ha già superato l’intero bottino della scorsa annata, ma va considerata l’introduzione delle SR. Il pilota occupa l’ottava posizione con i suoi 135 punti, ma il Bez è terzo in graduatoria con 265 punti, quasi il doppio.
La confessione di Luca Marini
Prima di cominciare il tour asiatico Marini ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta Motori in cui si è esposto sull’importanza di suo fratello nel team Mooney VR46. “Le volte che Valentino Rossi viene a seguirci alle corse, va in pista e poi torna ai box e sono certo che potrà trasmetterci consigli più dettagliati. Da casa è impossibile, anche lui lo trova complicato, anche se senza dubbio ha un ottimo occhio. Ma la sua presenza quando è ai GP si fa sentire e ci aiuta come può“.
Il livello raggiunto dalla squadra del Dottore, in questa annata, è altissimo. Nella classifica dei team il Mooney VR46 precede persino quello factory della casa di Borgo Panigale ed è secondo solo a quello Pramac. Va detto che la Rossa ha corso con una sola punta a causa dei lunghi periodi di stop di Bastianini, ma il livello raggiunto dai team satelliti è fantastico. Oramai, come ammesso da Marini, è più una questione di gomme, di tracciati e sensazioni alla guida.
Il pilota ha ammesso che l’influenza di suo fratello maggiore ha avuto una importanza capitale nel suo percorso sulle due ruote. Sua figlia sembra già interessata ai motori. Eccola in azione. Già a 14 anni Luca ha iniziato a credere che le moto potessero rappresentare il suo futuro. Ha lasciato il calcio e ha iniziato ad allenarsi in palestra e in pista. Ha attraversato degli alti e bassi nelle classi minori, ma sempre con la consapevolezza di poter arrivare in alto.