Marco Simoncelli, retroscena davvero toccante: brividi per i tifosi. Il ricordo del campione prematuramente scomparso è ancora vivo
Da un grande dolore è nata una grande idea. Il team SIC58 festeggia dieci anni di attività nel Motomondiale (e non solo), tutto nel ricordo di Marco Simoncelli che così continua a vivere non solo al circuito di Misano, a lui dedicato.
Naturale che la presentazione della nuova squadra sia stata ospitata proprio dalla pista romagnola, partner di Paolo Simoncelli nella sua avventura. Ed è stato un modo anche per mettere il punto ad un’avventura che senza la morte del campione di Coriano non sarebbe nata.
Facendo un passo alla volta, il team si è creato un nome solido nel mondo della Moto3 ma anche della MotoE, due settori che lo vedranno ancora in prima fila nel 2013. Tutto nel nome di Marco, con suo padre che fin da subito ha avuto idee chiare sul modo di gestire il talento dei piloti che ha dovuto gestire. Sono cresciuti in pista ma anche come uomini, lo stesso percorso che aveva fatto suo figlio fino alla tragedia di Sepang in quell’ottobre 2011.
Marco Simoncelli, retroscena davvero toccante: la nuova avventura è pronta
Durante la presentazione ufficiale della nuova avventura, Paolo Simoncelli ha fatto un bilancio della stagione passata e spiegato cosa si aspetta da quella che comincerà a Portimao.
“Speravo di raccogliere di più – racconta MotoSprint – ma in questo sport i piloti fanno la differenza. Rossi è uscito dal letargo: ha il potenziale per vincere se volesse, quindi spero sia arrivato il suo momento. Fellon ha passato due anni con noi, ma il fatto di non essersi mai realmente fidato di noi gli ha complicato la vita”.
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Poi ha spiegato la rinuncia al CEV. I giovani piloti, non solo quelli italiani, sono diventati troppo viziati: hanno bisogno per forza di andare in Spagna, i genitori li fanno seguire dal mental coach e non li mandano a scuola. Non è la sua filosofia, quindi meglio smettere.
Così ci sarà la moto 3 con Riccardo Rossi affiancato dal nipponico Kaito Toba. Ma anche la MotoE, con la novità di due moto. Vicino al riconfermato Kevin Zannoni è arrivato anche Kevin Manfredi per una squadra tutta italiana.
La leggenda di Marco rivive con il suo casco e con un documentario bellissimo
La presentazione del team SIC58 però è stata anche un tuffo al cuore per tutti i tifosi di Marco Simoncelli. Perché il padre ha anche presentato il casco che era già stato disegnato per affrontare la stagione 2012. Un’altra opera d’arte del maestro Aldo Drudi, lo stesso che li ha sempre disegnati per Valentino Rossi e non solo. Bellissimo nella sua semplicità, con le classiche righe bianche e rosse, più una tigre nel retro.
E chi non conoscesse tutta la storia di Marco può sempre recupertare su Sky Documentaries oppure in demand SIC, il documentario prodotto da Sky, Fremantle Italy e Mowe. Un ritratto sincero e anche molto onesto di quello che è stato Marco, quando da bambino sognava la pista e quando da adulto ha cominciato a frequentarla diventando campione.
Era cresciuto con il mito di Valentino Rossi, idolo per tutti e ancora di più per chi come lui era nato a pochi chilometri da Tavullia. Al centro di SIC c’è la stagione 2008, quella che aveva incoronato Marco Simoncelli come Campione del Mondo della Classe 250. Un mondiale iniziato come possibile sorpresa, ma che gara dopo gara si è trasformato in una cavalcata trionfale.
C’è tutta la freschezza di Marco, ma anche testimonianze inedite di chi l’ha conosciuto perfettamente a cominciare dal papà Paolo. Poi Valentino Rossi, del quale poteva raccogliere l’eredità, la storica ‘morosa’, Kate Fretti, ma anche Mattia Pasini che oggi commenta il Motomondiale su Sky ed è stato amico d’infanzia e primo compagno ai tempi delle gare in minimoto.
E ancora, le voci di Paolo Beltramo e Guido Meda che lo hanno raccontato, il capo tecnico Aligi Deganello, il meccanico Sanzio ‘Malabrocca’ Raffaelli, il suo manager Carlo Pernat, Ma anche il dottor Claudio Costa, lo spagnolo Alvaro Bautista che era stato suo avversario nel 2008.