Ancora oggi, sono tanti i gesti che rendono unico il ricordo di Marco Simoncelli: tifosi e famiglia del campione, commossi.
Tantissimi, gli omaggi agli sportivi che abbelliscono con installazioni e targhe, il nostro Paese. Non solo per quanto riguarda chi è andato via troppo presto, abbiamo in Valentino Rossi, vari esempi per tutta l’Italia. Il grandissimo pilota pesarese ha onorato con tante vittorie, il nome degli italiani sulle due ruote, ma ovviamente, ancora tanti pensieri vanno a lui: Marco Simoncelli. Della bellezza di Marco ci siamo potuti godere troppo poco e sappiamo tutti il perché.
Cattolica, 20 gennaio 1987 – Sepang, 23 ottobre 2011. Dice tutto la doppia data. E gli appassionati, italiani e non, sono d’accordo con il fatto che ricordare in tutti i modi possibili il pilota inserito nella Hall of Fame del motociclismo nel 2014, è quanto meno, dovuto. Ed infatti, a distanza purtroppo di dodici anni dallo sfortunatissimo incidente che uccise il centauro della Honda, di opere se ne fanno ancora tante.
Marco Simoncelli, che omaggio: tifosi in lacrime
A Pesaro, sta per arrivare una targa con il nome del ragazzo di Cattolica. Si parla della rotatoria che sfocia in via Ponchielli, via Respighi e via Togliatti, che presto infatti, porterà il nome di Marco Simoncelli. L’assessore, Francesca Frenquellucci, ha già commentato la bellezza del gesto della sua città: “Marco Simoncelli in pochissimi anni è diventato l’eroe buono, adorato e stimato da tutti, oltre alle sue doti di pilota prodigio, è stato il ragazzo della porta accanto, l’amico che tutti avremmo voluto, capace di strappare sorrisi in ogni situazione anche nelle gare più difficili, sempre generoso. Un esempio per i giovani”, ha spiegato.
Città pesarese da sempre appassionatissima di motori ed ovviamente, proprio con Rossi nato da quelle parti, ancor più vicina alle due ruote, negli ultimi vent’anni. Purtroppo, quando accadde il tragico incidente, Marco ne aveva solo 24 ed un’iniziativa in tal senso della città, sarebbe arrivata sicuramente. Ancora Frenquellucci, racconta un aneddoto sul SIC: “Negli anni Marco aveva stretto legami con la nostra città ed era abituale frequentatore di una nota palestra dove veniva ad allenarsi. Pertanto era facile vederlo correre nel campo scuola di via Respighi dove non si sottraeva dal firmare autografi e scherzare con i più giovani atlleti, regalando gadget”.
Insomma, sarebbe già impossibile da sé, dimenticare anche a Pesaro, un ragazzo più che un pilota motociclistico, come il simpaticissimo italiano. Però, nominare una strada piuttosto che una rotatoria o una piazza, a lui, lascerebbe il suo nome indelebile negli anni e per le generazioni future. Conclude così il suo pensiero, a proposito, l’assessore: “La nostra intitolazione nasce naturalmente anche dal fatto che Pesaro è storicamente città di moto e motociclisti”.