Marco Simoncelli: “No a soldi e a Ducati MotoGP”

[galleria id=”471″]Encomiabile.
Marco Simoncelli è esemplare non solo come pilota, ma anche nel suo atteggiamento fuori dalla pista: sempre disponibile, sorridente, divertente e divertito, il pilota romagnolo affronta adesso le corse con una marcia in più, la stessa che lo ha portato alla vittoria del Titolo Mondiale nella quarto di litro.
Anche se…

… non è sempre stato così.
 
Nella lunga intervista che Marco Simoncelli ha rilasciato al mensile GQ n. 112 di questo mese e di cui vi abbiamo già proposto un estratto relativo alla Ferrari in Formula 1, il campione italiano dopo aver lanciato una mezza proposta alla rossa di Maranello, ha offerto un interessante feedback del suo passato, ripercorrendo i periodi buii che lo hanno portato ad essere il Campione di oggi.
 
Il mondo delle corse, amara scoperta, non è poi così luccicante e ammiccante quando non si sale sul gradino più alto del podio. A cavallo di una moto, ma anche di tanta ostilità, per diventare un buon pilota occorre, prima di tutto, imparare a lottare, e non solo in pista.
 
Quello delle corse è un mondo che parla coi risultati. Purtroppo, anche se vali, ma non li ottieni, non conti un c…. – rivela Marco Simoncelli a GQ, e continua – I primi due anni in 250cc non sono stati brillantissimi. […] Alcuni però avevano dato giudizi troppo affrettati. Gli stessi che poi, quando vinci, saltano sul carro
 
Non è il primo a comunicare questa sensazione, Marco Simoncelli che ha scoperto relativamente tardi quanto possa essere amaro il gusto del mondo del “lavoro”. Un ritardo comprensibilissimo, del resto, determinato dalla grande passione del motociclista italiano, impegnato a correre piuttosto che a combattere in una guerra intestina tipica del mondo brutalmente fatato del MotoMondiale.
 

 

Non avevo nemmeno più voglia di ridere, di scherzare. Ero così triste, avevo perso fiducia in me stesso. Per fortuna, alla fine del 2006 ho cambiato capo tecnico e squadra e sono passato all’attuale – dichiara il pilota italiano, ricordando un momento particolarmente nuvoloso in cui il “ritiro” dalle corse sembrava prendere forma, e aggiunge – Dobbiamo ringraziare la Gilera che ci ha dato comunque la moto, probabilmente senza nemmeno credere che potessi andare così forte. Sono stati davvero molto onesti”.
 
 
Quel che non abbatte, fortifica.
E così è stato per Marco Simoncelli, detto amichevolmente “il Sic“, che ad un certo punto della sua vita è stato “scoperto” dal mondo del MotoMondiale, osannato, e portato sugli allori.
 
Ora tutti lo vogliono e lo cercano. Tre mesi fa, invece, non arrivava una telefonata, ma lui era sempre lì e, soprattutto, era sempre lui – dichiara il padre di Marco Simoncelli, che non ha mai smesso di credere nel talento del figlio, anche nei momenti più difficili, e aggiunge – Come diceva quello là, è facile dire che è maschio, dopo che gli hai visto i coglioni!
 
Marco Simoncelli Web Site
 

Parlando di futuro, per adesso, Marco preferisce il presente.
Nonostante l’ Aprilia stia lentamente cercando di sedurlo e la Ducati gli abbia offerto una Ducati MotoGP, il pilota italiano rimane saldamente in 250cc.
Una scelta dettata da che cosa? E’ presto svelato.
 
Racconta Paolo Simoncelli, il papà di Marco, a proposito della MotoGP Ducati: “Ci avevano offerto un sacco di soldi, ma a Marco non gliene frega niente. Gli avrei dato dei pugni in testa. In fondo, come padre sono orgoglioso di un figlio che sa quello che vuole davvero. Tutti quei soldi però non li ho mai visti neanche in foto“.
 
Risponde Marco Simoncelli: “Preferisco cominciare una gara sapendo che posso vincerla. Poi quello che mi offrono oggi, se continuo a vincere, me lo offriranno anche l’anno prossimo“.
 
Possibile.

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