Marc Marquez, un grande ex collega si esprime nei suoi confronti. Il giudizio non è affatto tenero
La grandissima novità della stagione 2023 di MotoGP è stata l’introduzione della Sprint Race, la gara del sabato su distanza dimezzata che assegna poco meno della metà dei punti ai primi 9 piloti classificati. Questa novità ed un pacchetto piloti sempre più competitivo e vicino tra loro ha però portato ad alcuni problemi di sicurezza.
Il vero nodo da sciogliere dopo i primi tre weekend di gara in MotoGP riguarda il capitolo sicurezza. Troppe le cadute, gli infortuni e gli incidenti che fin qui stanno caratterizzando il mondiale che sta assumendo sempre più le vesti di una gara ad eliminazione.
Eppure il nuovo anno ha portato per fan e appassionati un’indiscutibile rinnovamento in positivo dal punto di vista della spettacolarità. Il sabato ha assunto ormai una veste quasi paragonabile a quella della domenica con qualifiche e sprint race che nel giro di poche ore tengono gli appassionati incollati davanti alla tv.
Una gara su distanza ridotta però sta aggiungendo ovviamente del pepe nel corpo a corpo che normalmente si ha in pista. La distanza ridotta diminuisce le differenze di passo aumentando il valore dei sorpassi e le possibilità di ottenere un podio per piloti normalmente lontani dalle primissime posizioni.
Jorge Lorenzo su Marquez e Sprint race
Tutto questo ha portato a polemiche e discussioni specie dopo il primo appuntamento, quello di Portimao, caratterizzato dal brutto incidente tra Marquez e Oliveira. Il pilota della HRC ha provocato la collisione con una manovra avventata con la quale ha travolto il collega portoghese.
La sanzione per lo spagnolo è prontamente arrivata ma è tutt’ora pendente il ricorso della Honda dopo il cambio di comunicati della FIM. Sul tema della Sprint race e sul caso Marquez ha detto la sua anche il 5 volte campione del mondo Jorge Lorenzo in una recente intervista alla radio spagnolo Cadena Ser.
Se è vero per Lorenzo che la sprint race ha portato una bella dose di novità e di spettacolarità è altrettanto innegabile che per contrastare le possibili follie dei piloti e ridurre gli infortuni ci sarà bisogno del pugno duro della Direzione gara.
I commissari dovranno, secondo Jorge, dare sanzioni anche molto pesanti per chi si renda protagonista di episodi pericolosi. Il pensiero dunque non può che rivolgersi verso Marc Marquez colpevole dell’incidente del Portogallo. “Marc ha 30 anni e non cambierà, lotta sempre per la vittoria in qualsiasi condizione fisica, di pista e della moto. Ha una naturale inclinazione verso una guida spregiudicata Quando cade da solo a risentirne è il suo fisico, ma quando coinvolge altri piloti servono sanzioni dure.”
Vedremo se qualora dovesse ripetersi episodi simili con Marquez (verosimilmente tornerà a Le Mans) o con altri, il consiglio di Lorenzo sarà concretizzato.
